Rafforzamento del clima di fiducia dopo i buoni risultati emersi già delle ultime rilevazioni. L'ultima edizione dell'indagine dell'Unione Industriale di Torino regala nuovi motivi di ottimismo.
I saldi sono positivi intorno alla doppia cifra, con crescite anche di 7-8 punti rispetto a fine 2017. E a muoversi verso l'alto ci sono anche le attese sull'occupazione, che quasi raddoppiano. A livello di settori, bene soprattutto meccatronica, così come chimica e gomma plastica. Chi continua a soffrire è l'edilizia, così come tutto l'indotto.
"Tra i molti indicatori, l'export tiene bene, ma resta da valutare l'effetto della dinamica di un euro forte, così come il discorso dei dazi dell'amministrazione Usa. E non dobbiamo dimenticare che in questo momento incide l'incertezza politica in Italia", commenta Luca Pignatelli, responsabile ufficio studi dell'Unione.
"La ripresa dei mesi scorsi non si è rivelata una fuoco di paglia - aggiunge Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino - e ha acquistato consistenza col passare del tempo. Tra gli elementi più interessanti spicca il miglioramento del saldo occupazionale".
E mentre si organizzano i preparativi per l'assemblea 2018, ospitata lunedì 25 giugno alla Nuvola Lavazza con un'impostazione innovativa e votata alla raccolta di idee per il futuro della città, in via Fanti è stata presentata anche la rilevazione Cerved sullo stato di salute delle pmi. Anche in questo ambito sembrano crescere gli investimenti, sulla scia del piano Industriale 4.0. "Le pmi potrebbero finanziare fino a 9 miliardi di nuovi investimenti, ma serve un salto culturale", dice Marco Nespolo, ceo di Cerved.