Attualità - 05 aprile 2018, 20:27

38 alloggi Atc su 18 mila sono occupati abusivamente: solo due soggetti si presentano alla Consulta per l'emergenza casa

Atc: "Sì al dialogo, ma non con chi è abusivo"

38 alloggi Atc su 18 mila sono occupati abusivamente: solo due soggetti si presentano alla Consulta per l'emergenza casa

Sono 38 gli alloggi occupati abusivamente, sui 18 mila gestiti dell’Atc. Di questi 16 (7 in via Aosta, 3 in via Cuneo, 2 alle Vallette e 3 a Falchera) sono  riconducibili a soggetti che da tempo si battono per il diritto alla casa, quali il Comitato Vallette Lucento e i figli di Miccichè.

Sono questi alcuni dei dati emersi a margine della commissione dedicate alla presentazione della proposta di deliberazione per l’istituzione della Consulta per l’emergenza Casa della Città di Torino. Una presentazione però in “sordina” perché degli undici soggetti invitati erano presenti solo in due , oltre al comitato inquilini e a Atc “solo come uditore” come ha voluto precisare il suo presidente Marcello Mazzù, che ha ribadito la posizione già espressa di disponibilità al dialogo ”e al confronto ma siederemo ad un tavolo con i comitati spontanei solo quando questi lasceranno gli appartamenti Atc occupati abusivamente”.

“La discussione”, ha aggiunto, “va condotta nella legalità e non deve prescindere interlocutori come la Regione, che ha competenza normativa sul tema”. Una posizione condivisa anche dalla minoranza, evidenziata anche durante la commissione alla quale hanno preso parte lo Sportello Prendocasa e lo Sportello Popolare Vallette-Lucento. La consigliera del Pd Monica Canalis ha sottolineato come sia un problema che i responsabili delle “incursioni nei servizi anagrafici della città siano presenti nella Consulta per l’emergenza”, mentre l’esponente dem Maria Grazia Grippo ha parlato di un delibera fatta come “pagamento di un debito elettorale della giunta Appendino”.

Parole condivise anche dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano che ha parlato di “ennesimo favore dei Cinque Stelle ai Centri Sociali” e di “schiaffo alle associazioni di categoria e ai sindacati”.

A rispondere alle critiche l’assessore ai Diritti Marco Giusta, che ha sottolineato l’importanza di “dare voce a chi non ne ha mai avuta permette la creazione di nuove modalità.”

Cinzia Gatti

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