Attualità - 05 aprile 2018, 07:15

Prevenzione cardiovascolare all'ex Moi, il Comune si riprende i locali e l'associazione resta senza

Il bando era stato pubblicato da Atc lo scorso 5 marzo, ma, al momento dell'apertura buste, alla Onlus Cuore e Rianimazione è stata negata l'assegnazione dei locali in via Bossoli perché destinati al Comune. Lì sarebbe dovuto nascere il progetto “Il villaggio del cuore”

Prevenzione cardiovascolare all'ex Moi, il Comune si riprende i locali e l'associazione resta senza

Una cultura della salute a 360 gradi, che passasse attraverso il sostegno alle famiglie, l'assistenza domiciliare, uno sportello informativo aperto a tutti, cicli di lezioni sull'uso del defibrillatore, un servizio di primo soccorso pediatrico multilingue, compreso l'arabo: sarebbe stato questo, e non solo, il contenuto del progetto “Il Villaggio del Cuore” che l'Associazione italiana Cuore e Rianimazione aveva intenzione di avviare nei locali di via Bossoli – all'interno dell'ex Moi – e che risulta al momento sospeso per mancanza degli spazi stessi.

Una sorpresa di certo inaspettata e non gradita, quella che ha colto il presidente della Onlus Marcello Segre proprio nel momento dell'apertura buste seguita alla pubblicazione del bando Atc lo scorso marzo. Si è saputo, in quella sede, che due dei locali compresi tra i civivi 89 e 93 sarebbero dovuti tornare per due anni al Comune, determinando così la loro mancata assegnazione all'associazione. Un'esigenza della Città, proprietaria degli spazi, al momento non ben precisata, sulla quale è subito intervenuto con disappunto il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca: “Lì sarebbe dovuto sorgere un ambulatorio sociale, estremamente utile per quella fetta di territorio fino a Borgo Filadelfia. Pare che il Comune abbia chiesto i locali per sé gratuitamente, ma a che fine? Il progetto ci è stato presentato circa un anno fa, e, visto che quegli spazi erano sfitti da molto tempo, ci pareva buona cosa che, grazie alla disponibilità di Atc, fossero messi a servizio del territorio. Come circoscizione possiamo solo cercare di capire cosa è successo. Presenterò quanto prima un’interpellanza al Comune per avere informazioni in merito. Tra l’altro i locali sarebbero stati affittati, e quindi il pubblico ne avrebbe tratto anche un beneficio economico”.

Da parte della Onlus, la costernazione è tanta. “Sembra che sia difficile fare del bene”, ha commentato il presidente Segre rammaricato. Soprattutto pensando al contesto in cui l'associazione è nata: era il 27 gennaio 2016, e, due anni prima, all'istituto salesiano “Edoardo Agnelli” era morto un ragazzo di 12 anni, Lorenzo Greco, per arresto cardiaco. Da allora l'intento è sempre stato quello di diffondere il più possibile la prevenzione proprio partendo dai più giovani, dalle scuole, dai nuclei familiari, nell'ottica della solidarietà sociale fra soggetti svantaggiati.

La nostra richiesta era del tutto regolare”, spiega Segre, “e vorremmo pertanto capire se questa mancata assegnazione è legittima, perché ci è stata data solo una spiegazione sommaria sulle effettive esigenze del Comune. Per il momento c'è una profonda amarezza unita allo sconcerto di un cittadino che si sente privato di un diritto”.

Una questione che resta aperta, in attesa di nuovi chiarimenti. E che si inserisce nel più grande piano di riqualificazione e revitalizzazione degli spazi depressi dell'ex villaggio olimpico. Ma forse qualcosa già si muove, in alternativa.

Uno dei locali sarà subito disponibile mentre non sarà possibile, purtroppo, disporre degli altri due per espressa richiesta della proprietà”, spiega il presidente di Atc Marcello Mazzù. “Tuttavia stiamo lavorando per risolvere il problema: ci sono attualmente altri due locali resi disponibili all’interno dell’ex Moi e l’associazione potrà visionarli e presentare una nuova offerta, in modo da non dover rinunciare agli spazi necessari per la buona riuscita del suo progetto”.

Manuela Marascio

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