Economia e lavoro - 16 aprile 2018, 13:30

Pubblico impiego e scuola: al via una tre giorni di voto per eleggere le RSU

Coinvolti 150mila lavoratori in tutta la regione tra sanità, enti locali, scuola, università ed enti di ricerca

Pubblico impiego e scuola: al via una tre giorni di voto per eleggere le RSU

Circa 100mila lavoratori piemontesi del Pubblico impiego (Sanità, Enti locali e Funzioni centrali) e 50mila di Scuola, Università ed Enti di ricerca eleggeranno da domani, 17 aprile al 19 aprile 2018 le nuove Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie).

La Cisl Funzione Pubblica Piemonte - che conta 13mila iscritti a livello regionale tra i dipendenti della Sanità, degli Enti Locali, delle Funzioni Centrali (Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti Pubblici non Economici) – schiera 1900 candidati in 650 liste.  
“Le nostre competenze, che possono e devono essere usate meglio, – spiega il commissario regionale Cisl Fp, Mauro Giuliattini – sono il più grande capitale del settore pubblico e del Paese e per questa ragione devono essere riconosciute. Il settore pubblico conta 580 profili professionali, ma gli ordinamenti sono obsoleti e non rispecchiano più le competenze e l’organizzazione del lavoro. Le amministrazioni hanno bisogno di persone motivate e di investimenti concreti nel capitale umano. Servono più giovani, più donne e più turn-over. Noi vogliamo un piano serio per il ricambio generazionale, che porti nuove energie e spinga l’innovazione nei servizi pubblici. Servizi che devono avvicinarsi ai cittadini, alle imprese e ai territori”.

Con lo slogan “Lascia il segno, vota #Cisl”,~la Cisl Scuola–Università-Ricerca (Fsur), con i suoi quasi 19mila iscritti in Piemonte, si presenta all’appuntamento elettorale del 17-18-19 aprile con 1300 candidati in 550 liste.

“L’istruzione e la formazione – sottolinea la segretaria regionale della Cisl Scuola, Maria Grazia Penna – sono la base della nostra comunità. Le elezioni per il rinnovo delle rsu sono uno straordinario momento di democrazia e di partecipazione collettiva. La firma dei contratti nella scuola, dopo nove anni di blocco, è stata certamente una svolta positiva per tutti i lavoratori del comparto, in una stagione nella quale, per consolidare la ripresa economica, occorre puntare proprio sul bisogno di nuove ‘competenze’. La scuola ha bisogno anche di risposte certe per i tanti precari. Sulla scena italiana si sta affacciando una nuova classe politica, ci aspettiamo che traduca le promesse elettorali in impegni”.


La FLC CGIL Piemonte è stata, dal canto suo, impegnata nella presentazione di 1.131 candidati nel comparto scuola e 87 nei comparti università (50 candidati), ricerca (28) e Alta formazione artistico musicale (9), con un copertura che supera il 90% dei luoghi di lavoro. Tra i punti principali del programma del sindacato della conoscenza: garantire una rappresentanza sindacale, specie dopo il rinnovo del CCNL, che ha esteso la possibilità di contrattare aspetti della condizione lavorativa che nel comparto scuola, ad esempio, erano lasciati alla decisione unilaterale e discrezionale del dirigente scolastico (bonus premiale); far prevalere un modello di rappresentanza costruito sull'azione collettiva, sulla solidarietà, sull'unità del lavoro contro la frammentazione e gli egoismi. .                                                                                                                “Un'ampia rappresentanza nei luoghi di lavoro - afferma Igor Piotto, segretario generale Flc Cgil Piemonte - è una garanzia per proseguire nel cambiamento delle istituzioni della conoscenza e, in particolare, la continuità con le mobilitazioni di questi anni per arrestare la deriva autoritaria rappresentata dalla 107/2015. Per noi il rinnovo delle RSU è una esperienza di democrazia di massa, che dovrebbe essere maggiormente sottolineata dai mezzi di comunicazione”.

M.Sci

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