“Lui una cosa così non l’avrebbe mai fatta. Raffaello era una persona forte ma soprattutto non avrebbe mai fatto un gesto del genere, per l’amore che provava nei confronti di suo figlio. Sicuramente su quel ponte è accaduto qualcosa. Io questo lo dico fin dall’inizio e continuerò a sostenerlo fino a quando non scoprirò la verità sulla morte di mio marito”.
Si capisce dal tono della voce e dallo sguardo determinato che Gabriella Bernardis è una donna forte e caparbia. Di quelle donne che sanno ottenere, anche con sacrificio e dolore, ciò che voglio, che combattono per avere quello che ritengono giusto.
Gabriella Bernardis, giovane mamma di un bambino di 11 anni, soprattutto ora vuole la verità, vuole scoprire quale mistero avvolge la morte di suo marito - ex marito per la precisione - , Raffaello Bucci, conosciuto da tutti con il soprannome di Ciccio, l’ex ultras dei Drughi della Juve, morto cadendo da un cavalcavia di Fossano il 7 luglio 2016.
La famiglia non ha mai creduto all'ipotesi del suicidio e da oltre un anno e mezzo, la moglie si batte per capire, per sapere, per conoscere, senza ombra di dubbio, cosa è accaduto al padre di suo figlio, un bambino che è la fotocopia del papà, che ha dovuto crescere troppo in fretta e lo ha fatto senza più avere accanto un padre.
“Noi abbiamo capito subito che c’era qualche cosa di strano nella morte di Raffaello e non sono solo io a dire che lui non era proprio il tipo da togliersi la vita - prosegue Gabriella Bernardi -. Adorava suo figlio, non lo avrebbe mai lasciato in quel modo. Io ora voglio solo conoscere la verità, solo questo chiedo. Voglio poter spiegare a mio figlio, cosa è davvero accaduto a suo padre, cosa è successo su quel ponte o pochi attimi prima che Raffaele morisse. Non voglio conoscere chi c’è dietro alla morte di mio marito, voglio solo sapere come sono andati i fatti. Solo la verità su Raffaello, potrà ridare un po’ di pace alla nostra famiglia”.
Coincidenze sospette, misteri, incongruenze e soprattutto una sfilza infinità di perché, di tante domande rimaste ancora senza una spiegazione, fanno da corollario alle parole di Gabriella Bernardis, che proprio in questi giorni ha ottenuto la sua prima vittoria, ossia la riapertura del cosiddetto “Suicidio Bucci”, archiviato dopo qualche mese senza - evidentemente - dissipare tutti i dubbi.
Ed il prossimo passo sarà quello di chiedere la riesumazione del cadavere, perché di dubbi nel caso Bucci, paiono essercene parecchi.
Per meglio capire il suicidio di Raffaello Bucci, è necessario fare un passo indietro e ricordare che l’uomo, proprio qualche ora prima della sua morte, era stato sentito in procura a Torino nell'ambito dell'indagine Alto Piemonte, sull’infiltrazioni della 'ndrangheta in varie province piemontesi, nonché nella curva della Juventus.
“A partire da questa indagine ci sono una serie di incongruenze, riconosciute da uno stesso pm torinese, che insinuano il dubbio che ancora non si sia fatta chiarezza”, spiega l’avvocato della famiglia Bernardi - Bucci, il legale di Torino Paolo Verra.
E sono proprio queste incongruenze che hanno trasformato il suicidio di Raffaello Bucci in una storia misteriosa e la riesumazione del cadavere potrebbe servire per avvicinarsi, almeno un po', alla verità.