Per uno gli anni Novanta sono una scatola di ricordi da aprire con cautela, lasciandosi travolgere dalla nostalgia verso gli ideali che li animavano. Per l'altro rappresentano una fase di passaggio dall'infanzia all'adolescenza, da ricostruire in una narrazione senza peccare di artificio.
Una strana e bella coppia, Manuel Agnelli e Paolo Giordano. Due grandi appassionati di storie vere e parole vissute, due icone amatissime dai giovani che si sono ritrovati per una chiacchierata tra amici al Salone del Libro di Torino.
L'occasione è l'uscita dell'ultima opera di Giordano, Divorare il cielo (Einaudi, 2018): un romanzo di formazione non canonico, che fa della leggerezza ariosa la sua cifra stilistica, sospeso nel passagio cruciale al nuovo millennio che travolge i ragazzi protagonisti.
Ispirato dalla voce narrante, Teresa, il cantante degli Afterhours ha intonato "Musa senza nome":
La vicenda è ambientata nella campagna pugliese di Speziale, incandescente per il sole estivo. Un'atmosfera che rischia di far impazzire Teresa di noia, finché non scopre l'esistenza dei "ragazzi della masseria", una sorta di comune in cui si respira l'amore per la natura, la fede nella reincarnazione, l'energia sessuale senza inibizioni.
Personaggi che vivono le proprie passioni in modo estremo, spingendosi anche oltre il limite. "Questi ragazzi sono già completamente formati quando arriva il nuovo millennio, agli anni Duemila", spiega Giordano. "Un passaggio che ha segneto un cambiamento epocale di paradigma. Così loro si ritrovano grandi in un periodo in cui tutte le passate ideologie sembra completamente fallite".
E se Agnelli cantava di "scatarrare" sopra i giovani d'oggi, va riconosciuta l'assenza, nei millennials, di questo anelito al passato, del desiderio della lontananza rispetto a un'epoca che mai più tornerà. Ragazzi che, come i protagonisti del libro, attraversano facilmente continui fallimenti: "Le loro ambizioni, la loro missione si fondano su ideali in realtà disillusi fin da subito. I personaggi seguono la scia dell'ambientalismo, ma è una speranza già disperata in partenza".
Infrazione delle regole, azioni collettive di protesta e denuncia, sesso e tenerezza: Teresa e il ragazzo di cui s'innamora fin dalla prima volta, Bern, il loro cielo lo divorano così.
"E' stato un libro riconciliante - racconta infine Giordano - innanzitutto con l'atto stesso dello scrivere, poi con un certo tipo di narrazione. Ho sentito finalmente il potere di spogliarmi di certi orpelli. Il risultato è un libro nudo, proprio com'era La solitudine dei numeri primi".