Eventi - 13 maggio 2018, 07:28

#SalTo18, Tullio Solenghi: “Con Anna Marchesini se n’è andata una parte della nostra vita”

Intervista con l’attore genovese, che ha presentato il volume “Bevi qualcosa, Pedro!” al Salone del Libro: “Sono cambiati i tempi della comicità”

#SalTo18, Tullio Solenghi: “Con Anna Marchesini se n’è andata una parte della nostra vita”

Vedi Tullio Solenghi ed è subito il Trio, con Massimo Lopez e la compianta Anna Marchesini. Il Trio vuol dire “I promessi sposi”, oppure la parodia delle soap sudamericane, con Perito Peraria ma anche, e soprattutto, con Pedro, nella celebre scena in cui viene più volte invitato a bere mentre ha già il bicchiere alla bocca. Sono sketch che restano impressi, che vengono ancora oggi ricordati e che continuano a strappare sorrisi. Tullio Solenghi ha raccontato tutto in un libro, “Bevi qualcosa, Pedro!” (Rai Eri).

“All’inizio non eravamo consapevoli del nostro successo – ha raccontato Solenghi a Torinoggi.it – e ricordo quando, nel 1988, uscimmo dal teatro La Gran Guardia di Livorno e vedemmo tre grossi tir che scaricavano materiali di scena. Iniziammo a immaginare chi ci fosse dopo di noi, grandi autori, che in quel momento erano famosi. Poi ci dissero che erano i nostri”.

Solenghi si presta a scattar foto con gli ammiratori, persone che lo conoscono da decenni, ma anche i più giovani, che pur non avendo assistito “in diretta” al successo del Trio – per motivi anagrafici – lo conoscono e lo ricordano con piacere. “Trovo tutto questo molto esaltante – ha commentato, letteralmente assediato dalle copie del libro da firmare – perché esistono due diversi tipi di talento. C’è il comico che sa far ridere e riesce a farsi apprezzare da un grande pubblico, poi c’è il comico che dura nel tempo. Questa è una grande soddisfazione”.

Negli ultimi mesi, a teatro, Tullio Solenghi e Massimo Lopez hanno portato la storia del Trio, ripercorrendone le tappe principali e dedicando un affettuoso ricordo ad Anna Marchesini, scomparsa quasi due anni fa. “Abbiamo vissuto come due fratelli e una sorella – ha poi raccontato durante l’incontro allo Spazio Rai, in compagnia di Andrea Vianello – talmente in sintonia che ognuno di noi ha scolpito un po’ di sé negli altri due. Anna? Per il pubblico se n’è andata un’artista, per noi se n’è andata una parte della nostra vita. Lei aveva la capacità di cancellarsi e ridisegnarsi ogni volta come fosse una lavagna”. E l’occasione ha portato a discutere anche del cambiamento della comicità che Solenghi ha potuto osservare nella sua lunga carriera. “Gli sketch di Walter Chiari – ha spiegato – duravano 15 minuti. I nostri fra gli 8 e i 10, oggi nello stesso tempo, a Zelig, passano quattro comici diversi. Sono cambiati i tempi della comicità, le nostre scene creavano un’affezione, lo spettatore doveva calarsi nel contesto”.

E adesso è tutto in un libro. Gli inizi, le difficoltà, anche lo scetticismo e per certi aspetti l’ingenuità tipica di chi si approccia a un mondo che non conosce, mosso esclusivamente dalla passione. Poi il successo, la consacrazione e la consapevolezza che resterà tutto nel tempo. “Solo con un libro – ha concluso – si riesce a entrare nella sfera dell’emozione”.

Paolo Morelli

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