Cultura e spettacoli - 14 maggio 2018, 13:33

#SalTo18, biblioteche storiche: "Riportiamo tra i libri studenti e turisti"

Nell'ultimo giorno di Salone del Libro si è parlato anche del futuro del patrimonio librario e archivistico piemontese. Nuovi progetti con Regione Piemonte

#SalTo18, biblioteche storiche: "Riportiamo tra i libri studenti e turisti"

Libri da "visitare" e rivitalizzare. Il patrimonio delle biblioteche storiche piemontesi è al centro di nuovi progetti culturali e politici che mirano a coinvolgere il più possibile utenti di tutte le età.  Al Salone del Libro Città metropolitana di Torino e Regione Piemonte si sono confrontate sul tema, a metà del grande BiblioTour che, da aprile, sta interessando i principali luoghi d'interesse librario sul territorio. 

Un caso emblematico è la Biblioteca dell'Accademia delle Scienze di Torino "La valorizzazione di questo gioiello è tra le priorità della nostra amministrazione", ha spiegato Barbara Azzarà. "Purtroppo, anche tra gli stessi universitari, non viene abbastanza sfruttato, perché la brevità delle lauree triennali spesso non consentono approfondimenti. Un altro problema sono le risorse: per questo ci si affida al fundraising tra i possibili interlocutori. Dobbiamo però innanzitutto lavorare sul territorio, facendo conoscere la biblioteca, e puntando sulle scuole. Il nostro catalogo viene ora distribuito in tutte le scuole della Regione, e sarebbe bello che la biblioteca diventasse un laboratorio in cui fare lezioni interattive".

Elena Borgi, curatrice della biblioteca, ha sottolineato la necessità di un'informazione più capillare. "Le biblioteche storiche sono veramente dei luoghi nascosti, per i cittadini, molti non le conoscono. Ma Torino ora sta cambiando, da città industriale a turistica: è importante quindi che le biblioteche rientrino tra i luoghi d'interesse per i visitatori. Gli archivi storici sono forse ancora più ignoti, anche ai laureandi, ma conservano dei reperti davvero singolari". Adesso si è di fronte a un bivio: da un passato certo a un futuro in divenire. Cosa aspettarsi, quindi?


Uno dei più grossi cambiamenti è dato dalla digitalizzazione, che permette agli utenti possono consultare i volumi direttamente da casa. Ma, come sottolinea la Borgi, "siamo soprattutto spazi, persone, relazioni". Recentemente è stato utile l'avvio dei progetti di alternanza scuola-lavoro, e nel 2008 è nato il Coordinamento delle biblioteche, per unire i bibliotecari, che ha fatto da base allo stesso raggruppamento degli istituti culturali. "Nel futuro vedo una sala antica piena di bambini che fanno domande ai professori", dice ottimista la Borgi, pensando ai prossimi mesi.

 

All'incontro è intervenuto anche Eugenio Pintore, responsabile della Regione Piemonte per la conservazione del patrimonio archivistico e bibliotecario. "Con l'aiuto dei bibliotecari abbiamo cercato di capire come valorizzare l'interesse per un libro. Non si tratta solo di gradirne l'estetica, perché un libro per essere apprezzato va sicuramente raccontato. Sono convinto che ci siano ancora grandi margini di ideazione. Per gli archivi, la visita in sé non funziona, ma è efficace se legata, ad esempio, a una ricerca o un progetto nelle classi degli istituti".
"Ho l'impressione - ha proseguito - di essere all'inizio di un percorso. Dobbiamo sicuramente incrementare comunicazione e strategie, trovare momenti di apertura rispetto ai tempi che corrono".

"Si deve partire dalle relazioni, cercando di lavorare su una rete", ha concluso Barbara Azzarà. "Ora abbiamo finalmente un piano triennale in Città metropolitana, anche per le assunzioni. Si potrebbe lavorare sui tirocini nelle università, e anche sull'alternanza scuola-lavoro stiamo investendo tanto. Prendendo come modello la iniziative già fatte, si guarderà alle proposte delle altre biblioteche anche a livello europeo".

L'impegno, per la Regione, è di rafforzare la sua presenza, con entusiasmo e puntando sulla collaborazione tra tutti gli attori culturali e istituzionali.

Manuela Marascio

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