Iva al 10% sui canoni delle case popolari, le Atc del Piemonte si muovono in ordine sparso. Mentre a Torino non sarà introdotta, le Aziende di nord e sud Piemonte la applicheranno. E' quanto emerso oggi nella seconda Commissione regionale.
Nelle intenzioni delle Aziende orientate ad adottare questa scelta ci sarebbe la possibilità di detrarre l'IVA e ottenere dei risparmi importanti (oltre 1,1 milioni di € solo ATC Piemonte nord), al netto del costo del rinnovo di migliaia di contratti; inoltre si è affermato che non ci saranno aggravi di spesa significativi per gli utenti, in quanto avranno la contestuale riduzione dell'iva dal 22% al 10% per le bollette.
Peccato che in caso di proprietà miste degli stabili con amministratore di condominio esterno, in caso di teleriscaldamento o di impossibilità di modificare le bollette, si avrà come risultato un aumento significativo dei costi per gli inquilini delle case popolari. Motivo per cui i sindacati degli inquilini uniti protestano.
Abbiamo chiesto ai direttori delle ASL Nord e Sud di fornire i dati con gli aumenti delle spese per gli inquilini il prima possibile. L'Assessore Ferrari ha fatto il pesce in barile, senza prendere posizione. Colpa di tutta questa manovra, infatti, sarebbero le scarsissime risorse finanziarie delle ATC sia per la manutenzione che per la gestione. Colpa della Regione e del Governo.
Chiediamo quindi che l'applicazione dell'Iva al 10% sui canoni venga applicata solo agli utenti che ne avranno un reale beneficio o una riduzione della tariffa, previa adeguata negoziazione.