Calcio - 23 maggio 2018, 11:15

Domani a Torino due occasioni per parlare di calcio e di ciclismo

Alle ore 12 allo Sporting la presentazione del libro di Antonio Barillà sulla storia degli allenatori della Juve, alle 18.30 all’osteria Rabezzana si parla di Giro d’Italia: Mario Parodi gran cerimoniere in entrambe le occasioni

Domani a Torino due occasioni per parlare di calcio e di ciclismo

Il campionato di calcio è appena finito, il Giro d’Italia si avvia alla conclusione ed allora, per abbinare due delle grandi passioni degli italiani, lo scrittore Mario Parodi sarà il gran cerimoniere domani, giovedì 24 maggio, di due interessanti appuntamenti.

Alle ore 12 allo Sporting (in corso Agnelli 45 a Torino) ci sarà la presentazione dell’ultima fatica letteraria di un giornalista di grande valore ed esperienza come Antonio Barillà de “La Stampa”. Si intitola “Juventus, una storia scritta in panchina. Da Jeno Karoli a Max Allegri”: come si evince dal titolo, si parla della gesta e dei segreti di tutti i grandi tecnici che hanno reso vincente la storia bianconera.

L’opera, pubblicata da Absolutely Freee Editore, oltre che dell’autore, vedrà la presenza di Beppe Marotta (vicepresidente e a.d. della Juve) e di un grande ex campione bianconero (e non solo) come Josè Altafini. Conduce Mario Parodi, che poi nel tardo pomeriggio si sposterà all’Osteria Rabezzana (Via San Francesco d’Assisi 23/C), dove alle 18.30 si parlerà di due ruote.

“Il secolo bifronte del ciclismo piemontese. Straordinari trionfi e deprimente letargo”, è il titolo del dibattito. Lo scrittore e poeta proverà ad indagare il contrastante panorama delle due ruote nella nostra regione durante gli ultimi cento anni. Il Piemonte ha generato campioni di eccezionale livello fino agli anni Sessanta: dopo, un vuoto assoluto e preoccupante. Parodi come scrittore storico traccia i profili salienti di Gerbi, Girardengo, Brunero, Valetti, Coppi, Defilippis e Balmamion, come poeta presenta i ritratti lirici dei medesimi.

Un modo originale per esorcizzare un fenomeno difficilmente spiegabile: per ritornare ai fasti passati. Dopo Balmamion, nessun ciclista piemontese ha più indossato la maglia rosa. Era il 1963! Da allora, oltre mezzo secolo di inutile attesa.

Massimo De Marzi

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