Attualità - 27 maggio 2018, 07:33

Ordigno bellico, è arrivato il giorno del disinnesco: come opereranno 6 militari cuneesi

Al lavoro gli uomini del 32° Genio Guastatori dell’Esercito di stanza a Fossano. Palazzi evacuati in un'area di 600 metri di diametro e comunicazioni cellulari interrotte per non creare interferenze con i dispoitivi controllati da remoto

Ordigno bellico, è arrivato il giorno del disinnesco: come opereranno 6 militari cuneesi

Terminerà entro le 15.30 di oggi la vicenda del residuato bellico inesploso trovato a Lingotto nel corso delle operazioni di scavo per la realizzazione della metropolitana.

L’ordigno, una bomba da aereo ANM64 contenente circa 130 grammi di esplosivo, da 70 anni si celava sotto strati di terra e asfalto. E' stata scoperta il 16 maggio scorso. L’area era stata messa in sicurezza e, la notte stessa, erano stati realizzati dei barricamenti intorno alla bomba. In questi dieci giorni diversi artificieri hanno esaminato l’ordigno e hanno concordato il piano strategico più efficace e con il minor rischio per il personale del 32° Genio Guastatori dell’Esercito e per gli edifici circostanti.

Questa mattina, in un’area dal diametro di 600 metri, saranno evacuati i palazzi. Anche in questo caso gli edifici sono stati controllati singolarmente per ridurre il fastidio alla popolazione in un’area densamente popolata. Saranno interrotte le comunicazioni cellulari in modo da non creare inferenze con i dispositivi controllati da remoto e alle 9.30 inizieranno le operazioni.

Come primo passo saranno applicate due chiavi a razzo con cariche contrapposte alle due spolette, quella di coda e quella di naso. Da remoto saranno attivate le due cariche che daranno impulso alle due chiavi a razzo che dovrebbero svitare le due spolette.

I diversi sopralluoghi di questi giorni, effettuati da diversi artificieri, hanno rilevato che la spoletta di coda, quella che non ha impattato con il terreno 70 anni fa, dovrebbe svitarsi facilmente, più improbabile che questa attività sia sufficiente anche per la spoletta di naso per la quale esiste la concreta possibilità che non si sviti.

Per la spoletta di naso sarà dunque probabilmente necessario usare un macchinario detto sword fish, pesce spada: un getto ad altissima pressione di acqua e sabbia che trancerà la spoletta dal corpo dell’ordigno separando quindi la parte posteriore, ormai innocua perché privata della carica esplosiva contenuta nella spoletta e la parte di punta.

Una volta separata anche la seconda spoletta dall’ordigno vero e proprio, la bomba ormai innocua sarà trasportata senza rischi all’ex poligono di San Carlo Canavese dove gli artificieri verificheranno se farlo brillare o bruciarlo.

Saranno coinvolte due squadre di artificieri per un totale di 6 militari del 32° Genio Guastatori dell’Esercito di stanza a Fossano che si avvicineranno all’ordigno per piazzare le chiavi a razzo. Non saranno impiegati i robot, ma tutta la tecnologia utilizzata consentirà di condurre le operazioni più pericolose da remoto.

Si prevede che le operazioni termineranno entro le 15.30.

Agata Pagani

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