Eventi - 01 giugno 2018, 11:03

La Libreria Therese di Corso Belgio ha ospitato Nadja Spiegelman

La scrittrice statunitense di origine francese ha raccontato la nascita del suo libro «Dovrei proteggerti da tutto questo» nell’ambito della manifestazione culturale “La grande invasione”

La Libreria Therese di Corso Belgio ha ospitato Nadja Spiegelman

La Libreria Therese di Corso Belgio 49 a Torino ha ospitato Nadja Spiegelman: «Dovrei proteggerti da tutto questo» (Edizioni Clichy) con Giuli Muscatelli il 30 maggio 2018 nell’ambito della manifestazione culturale “La grande invasione”.

La scrittrice statunitense, di origine francese, ha raccontato la nascita del suo libro, le ragioni più profonde che l’hanno spinta a raccontare al grande pubblico la storia di tre donne, che partono dal suo rapporto con la madre. Inizialmente è il perdono il tema centrale del libro, ma nel corso della scrittura, qualcosa è cambiato.

Nadia, è la prima volta che viene in Italia?

No, sono già venuta qui. Il miglior amico di mia madre è italiano. Sono andata a Firenze, Pisa, Milano ma è la prima volta che vengo a Torino. Mi piace tantissimo, è una città molto drammatica ed intensa.

Si ricorda il momento esatto in cui ha deciso di scrivere il libro?

Si, mia mamma mi stava raccontando la sua infanzia e adolescenza. Quella conversazione mi fece capire quanto fosse vulnerabile come persona e ho realizzato di avere un vero interesse a conoscere la sua storia. Questo libro è una forma di protezione della suo racconto. Scrivere mi ha aiutata a tenere una certa distanza dalla storia, che mi aveva davvero emozionata.

Adesso come sta andando il suo rapporto con sua madre?

Siamo molto vicine.

Lei vive a Parigi: quella città l’ha aiutata a trovare la concentrazione per scrivere?

Parigi, rispetto a New York è totalmente diversa. New York è molto confusionale e se vai in un caffè vedi che tutti stanno scrivendo un libro e mi veniva una sorta di ansia. A Parigi, invece, c’era l’atmosfera giusta. Quando ero a New York scrivevo solo la notte, perché mi sentivo tranquilla e più concentrata.

Nel tuo libro parli di donne: c’è una che ti ha ispirato particolarmente?

Sicuramente mia madre, è impossibile non essere ispirata da lei. In generale, tutte le donne della mia famiglia.

Pensi sia difficile esprimere l’interiorità femminile?

In realtà il nostro mondo è esattamente come tutti gli altri.

Quale pensi sia la relazione tra le donne e l’amore?

L’amore può essere difficile, ma non penso che le donne vivano le emozioni in maniera differente dagli uomini. Abbiamo più difficoltà ad esprimere i sentimenti. L’amore ti può rendere molto forte ed estremamente vulnerabile e questo vale per donne e uomini.

Valeria Rombolà

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