L’Italia di Roberto Mancini chiude il primo mini ciclo della nuova gestione con un pareggio a Torino contro l’Olanda. In un Allianz Stadium mezzo vuoto, con appena 20 mila spettatori, sotto gli occhi dell’ex ct Conte (seduto in tribuna accanto al ds granata Petrachi), ma anche di Rivera, Ulivieri, Nedved e altri ex, gli azzurri hanno sognato la vittoria per una ventina di minuti, il tempo trascorso nella ripresa tra la rete del nuovo entrato Zaza e il pareggio degli orange con Akè.
La sfida tra le due grandi deluse che non saranno presenti al Mondiale di Russia ha dimostrato che entrambe le squadre hanno le doti per ripartire e mettere alle spalle il periodo nero, ma anche che ci sono parecchie cosa da sistemare. Gli azzurri prendono gol tutte le volte (era già successo contro l’Arabia, oltre alle tre reti incassate dalla Francia) e in mezzo al campo mancano di giocatori di qualità, gli olandesi invece hanno una certa difficoltà ad arrivare in modo pericoloso nell’area avversaria. Il tempo non mancherà né a Mancini né a Koeman, anche se da settembre per l’Italia si inizierà a fare sul serio, con le sfide contro Polonia e Portogallo nella nuova Nations League. Per il nuovo ct ci sarà da lavorare, ma questa Italia può avere un futuro.
Cronaca. L’Allianz Stadium, che quando gioca la Juve è sempre pieno, che sia campionato, Champions o anche solo Coppa Italia, presenta ampi spazi vuoti che fanno male al cuore. In questo si sente l’assenza di un vertice federale, perché sarebbe bastato coinvolgere maggiormente le scuole o i giovani per presentare una cornice maggiormente degna. La pioggia accoglie l’ingresso in campo delle due grandi escluse del prossimo Mondiale. Mancini cambia completamente l’Italia rispetto alla gara di Nizza contro la Francia: in porta Perin, Jorginho unico confermato in mezzo al campo, davanti il tridente con Verdi, Belotti e Insigne, per la prima volta in campo con la fascia di capitano. Azzurri con il 4-3-3, “Rambo” Koeman invece schiera l’Olanda con il 5-3-2, dove Babel e Depay compogono la coppia d’attacco.
Pronti via e dopo centocinquanta secondi la nazionale è in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio di punizione tocco di Cristante per Belotti, che da due passi trova il tocco vincente, ma il Gallo è in fuorigioco: la rete viene annullata, dopo un consulto tra arbitro e assistente, mentre già i giocatori azzurri stavano tornando a centrocampo e lo spekaer chiamava il pubblico a invocare Belotti autore della rete. Sembra il prologo ad un primo tempo ricco di occasioni e di emozioni, invece si arriva fino alla mezz’ora senza null’altro da segnalare: ritmi bassi, Italia con poche idee nel provare ad aggirare la munita retroguardia orange. Poi, quando Insigne accende la luce, ecco che finalmente l’Italia riesce a rendersi pericolosa: da un bel pallone del capitano arriva sui piedi di Belotti il potenziale 1-0, il bomber del Toro controlla bene ma calcia in modo troppo centrale. Passa un altro minuto e, ancora su servizio di Insigne, stavolta è Verdi a sprecare, calciando altissimo da posizione favorevole.
Nel finale di primo tempo ancora Verdi protagonista in negativo, con l’attaccante del Bologna che non sfrutta al meglio il gran lancio di Jorginho, mentre poco dopo è Criscito a sfiorare la rete in mischia: gli azzurri meriterebbero il vantaggio, ma si va all’intervallo ancora sullo 0-0, con l’Olanda mai pericolosa dalle parti di Perin. La ripresa inizia con gli ospiti che sfiorano il clamoroso vantaggio, complice il quasi autogol di Crscito, ma poi la nazionale allenata da Koeman inizia a salire di giri, tiene maggiormente palla e si rende pericolosa al quarto d’ora con Vilhena. Per dare la scossa Mancini inserisce prima De Sciglio al posto del deludente Zappacosta e poi cambia due die tre interpreti dell’attacco, con Chiesa e Zaza che rilevano il balbettante Verdi e Belotti.
E’ ancora l’Olanda, però, a rendersi pericolosa, ma Perin si fa trovare attento sul colpo di testa di Depay. Nel momento migliore degli orange, però, è l’Italia a trovare il gol, con una combinazione dei due nuovi entrati: Chiesa si invola sulla destra e sul suo cross basso Zaza è bravissimo an anticipare il suo marcatore, firmando in spaccata l’1-0. Gli azzurri, però, hanno il torto di distrarsi subito dopo il gol segnato e Criscito è costretto a stendere Babel al limite: rosso per il difensore ex Genoa, con Mancini che toglie Insigne per inserire (il fischiatissimo) Bonucci. Sulla punizione susseguente Perin è molto bravo sul rasoterra di Depay, mentre col passare dei minuti inizia la girandola dei cambi, con anche Koeman che inizia a fare ricorso alla sua panchina.
Tra le fila dell’Italia scocca anche l’ora del debutto per il granata Baselli, dentro per dare sostanza al centrocampo, mentre il solito Vilhena si rende pericoloso sul fronte opposto. Nel finale Berghuis sfiora il pareggio ma trova un Perin lestissimo ad allungarsi sulla sua destra, con l’uomo in meno gli azzurri soffrono ma con Chiesa non rinunciano a rendersi pericolosi nelle ripartenze. Sul lungo lancio di Berghuis a due minuti dalla fine, però, la difesa si addormenta e il colpo di testa del nuovo entrato Akè regala il pareggio all’Olanda. Lo stesso Akè sfiora addirittura il colpaccio al 90’, ma sarebbe stata una punizione immeritata per l’Italia.
Italia – Olanda 1-1
ITALIA (4-3-3): Perin; Zappacosta (13’ st De Sciglio), Rugani, Romagnoli, Criscito; Cristante, Jorginho (27’ st Baselli), Bonaventura (42’ st Pellegrini); Verdi (15’ st Chiesa), Belotti (17’ st Zaza), Insigne (25’ st Bonucci). All. Mancini
OLANDA (5-3-2): Cillessen; Hateboer (1’ st Janmaat), De Ligt (26’ st Akè), Van Dijk, Blind (33’ st Weghorst), Vilhena; Wijnaldum, De Roon (33’ st Promes), Vormer (26’ st Berghuis); Babel (38’ st Elia), Depay. All. Koeman
Arbitro: Bezborodov (Russia)
Reti: st 22’ Zaza, 43’ Akè
Ammoniti: De Roon, Vormer, Chiesa, Zaza, Janmaat
Espulso: Criscito
Spettatori: 20.500, per un incasso di 340.000 euro