"Prima di fermare i lavori della Torino-Lione, dovrete passare sul mio corpo. Pensateci bene: vorrebbe dire privare il Piemonte e il Nordovest di un flusso di merci che alimenta il nostro sistema economico. Torino può diventare quello che Rotterdam è per il commercio marittimo. Se non passa da qui, questo snodo ferroviario fondamentale passerà fuori dall’Italia. E ci taglierà del tutto fuori dal futuro”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, intervenuto stamattina in aula in Consiglio regionale, per rispondere a un atto di indirizzo proposto dalla consigliera pentastellata Francesca Frediani, che chiedeva appunto di fermare i lavori della Torino-Lione e di ridiscutere l'opera visto anche il pensiero in merito del nuovo governo giallo-verde.
"La Tav - ha spiegato Chiamparino - non è contrapposta alle altre opere, anzi migliora i nodi ferroviari per tutti". L'assessore Balocco aveva in precedenza illustrato la situazione dei trasporti in Piemonte, sottolineando anche lui l'importanza dell'opera. Ribadita poi tra l'altro anche dalla consigliera leghista Gianna Gancia, che aveva detto: "Siamo senza se e senza ma a favore della Tav, come opera strategica per il Piemonte".
Chiamparino ha poi annunciato che chiederà un incontro con il governo "per evitare che si rechi un grave danno al Piemonte e a tutto il Nord Italia”. Il presidente ha incassato per una volta l'appoggio anche di gran parte delle opposizioni, con Lega e 5 Stelle in prima fila. Apertamente contrari solo i 5 Stelle, che contestano l'opera. E l'ex grillina Stefania Batzella, oggi nel Movimento Libero Indipendente.