Centro - 14 giugno 2018, 09:58

Al Polo del '900, la realtà virtuale che fa rivivere i bombardamenti torinesi

Un percorso immersivo per sensibilizzare il pubblico attraverso un linguaggio attuale che fornisce informazioni e consapevolezza su fatti e situazioni inevitabilmente lontani nel tempo

Al Polo del '900, la realtà virtuale che fa rivivere i bombardamenti torinesi

Una signora entra di corsa in una stanza buia. È visibilmente agitata e ripete con fiato corto e paura: “Probabilmente sarà un’esercitazione”. Poco dopo, però, ecco udire i primi suoni frastornanti dei bombardamenti.

La scena cambia, e vicino a noi, ora, sono sedute alcune persone che, impaurite, pregano, discutono a proposito della guerra e cercano di rassicurarsi vicendevolmente, immersi nel freddo e nell’angustia di un rifugio antiaereo.

Il rifugio antiaereo è quello che, attualmente, è stato trasformato nel Museo della Resistenza. Gli scenari descritti, invece, sono quelli visibili, fino al 30 dicembre, nel percorso Torino, 12 giugno 1940: un’esperienza di realtà virtuale che, esattamente 78 anni più tardi, si propone di sensibilizzare il pubblico, soprattutto quello più giovane, sugli effetti e sulle drammatiche conseguenze che la Seconda Guerra Mondiale ebbe sulla città di Torino e sulla sua popolazione.

A dodici metri di profondità è stato allestito, infatti, un percorso esperienziale dal suggestivo impatto scenografico, che immerge letteralmente il fruitore in una di quelle angoscianti notti del 1940, utilizzando un linguaggio attuale – la realtà virtuale – particolarmente adatto alle nuove generazioni, inevitabilmente lontane, a livello temporale, dagli eventi trattati, cui il progetto auspica di fornire maggiori informazioni e cognizione al riguardo.

Perché “la conoscenza attraverso l’esperienza – come ha precisato l’assessore alla Cultura della Città di Torino, Francesca Leon – è lo strumento migliore affinché le persone acquisiscano consapevolezza circa la realtà vigente nella nostra città in periodo di guerra. Il tutto arricchito da una serietà scientifica e dalla cura dei contenuti, caratteristiche primarie per avvicinare la popolazione attuale al passato”.

Infatti, “cambiamento e innovazione – ha spiegato il direttore del Polo del ‘900, Alessandro Bollo – risultano essere fondamentali in un momento storico come il nostro, utili a creare gli anticorpi necessari ai fini della reazione al mutamento da parte del sistema culturale, che consentano, a quest’ultimo, di essere meno fragile”.

Il progetto è stato ideato da: Associazione Culturale Manitoba; Iconomia/The Virtual Lab; Associazione Culturale ManaManà; Agenzia per lo Sviluppo di San Salvario Onlus; Museo Diffuso della Resistenza; Polo del ‘900. Esso vede, infine, il sostegno della Compagnia San Paolo, nell’ambito “Bando Polo del ‘900”, mirato a promuovere la cultura come veicolo di innovazione civica e fautore di una riflessione partecipativa e inclusiva sui temi che animano il dibattito odierno.

Roberta Scalise

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU