Oltre una tonnellata di cibo a chilometro zero, dalle nocciole Igp del Piemonte al riso delle campagne di Vercelli e Novara, dalle olive taggiasche all’olio extravergine d’oliva, dal pesto ligure ala fontina valdostana fino alla pasta di grano 100% italiano assieme a frutta e verdura.
Ecco il frutto della raccolta realizzata da venerdì a oggi, grazie alla generosità degli agricoltori di Campagna Amica, ma anche dei cittadini torinesi e dei turisti che sono passati all'ombra della Mole. E che hanno deciso, accanto alla propria spesa presso gli stand dei produttori di piazza Castello, di partecipare alla "Spesa sospesa", l'iniziativa di solidarietà che permette di coprare qualcosa che sarà poi destinato ai più bisognosi della comunità grazie alla Caritas.
A tracciare il bilancio di questa iniziativa, presso il Villaggio #stocoicontadini, ai Giardini Reali Superiori di Torino, sono stati il presidente nazionale della Coldiretti, il torinese Roberto Moncalvo, l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, la sindaca di Torino Chiara Appendino e la delegata nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, insieme al direttore di Fondazione Campagna Amica Carmelo Troccoli e Gian Carlo Caselli, presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.
Il principio è stato derivato dall’usanza tipicamente campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si è trattato di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica. La spesa raccolta è stata consegnata alla Caritas che si occupa della distribuzione alle famiglie in difficoltà con il Comitato S-Nodi e il progetto d’innovazione sociale FaBene: il cibo sarà poi cucinato sui territori dalle stesse famiglie – che diventeranno a loro volta protagoniste attive di economia civile – e servito a chi ne ha bisogno.
“Anche in un momento di festa come il Villaggio abbiano voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche” ha spiegato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale in una situazione che vede oggi 2,7 milioni di italiani costretti a chiedere aiuto per mangiare”.
“Iniziative come questa non servono solo dare risposte economiche e pratiche a drammatiche situazioni di disagio ma anche a risvegliare le coscienze – ha rimarcato la sindaca di Torino Chiara Appendino - poiché chiedono a ciascuno di noi di fare qualcosa, seguendo un principio della comunità che è il miglior modo per affrontare sfide importanti come quella alle disuguaglianze”. Soddisfatto anche l’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia il quale ha sottolineato come oggi moltissime famiglie con bambini siano costretti a rivolgersi alle mense dei poveri e che la cosa più preoccupante è che “l’accesso al cibo è diventato un problema anche per le fasce di età più giovani che andrebbero salvaguardate. E’ allora importante un’iniziativa che educhi tutti anche ad avvicinarsi ai poveri, seguendo la lezione di Papa Francesco”.