Politica - 21 giugno 2018, 14:54

Ricca della Lega: "Torino tolga la cittadinanza onoraria a Saviano: non la merita"

La Città aveva assegnato l'onorificenza allo scrittore il 3 marzo 2018. Il Presidente del Consiglio regionale Nino Boeti (Pd) contrario alla iniziativa

Ricca della Lega: "Torino tolga la cittadinanza onoraria a Saviano: non la merita"

“Oltre la scorta togliamo a Saviano la cittadinanza torinese”. È questa la richiesta del capogruppo e segretario torinese della Lega Fabrizio Ricca, che tramite una mozione chiede di togliere la cittadinanza onoraria al giornalista Roberto Saviano. 

Il 3 marzo del 2008 la Città di Torino ha assegnato l'onorificenza allo scrittore.

"Saviano," - spiega Ricca, "nonostante sia venuto a Torino varie volte in questi anni non si è mai presentato a ricevere il riconoscimento e non ha neppure mai espresso la volontà di venire nel capoluogo piemontese a ritirarlo."

"Inoltre", prosegue l'esponente del Carroccio, "vorrei ricordare che nel settembre del 2017 Roberto Saviano è stato condannato in terzo grado di giudizio dalla Corte di Cassazione per plagio: colpevole di aver copiato tre articoli nel sul libro “Gomorra”. Quindi, vista la sentenza, si indeboliscono le motivazioni per cui è stata conferita la cittadinanza."

"Come è già avvenuto in passato per altri casi, la Città di Torino può benissimo revocare la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano.", conclude Ricca. 

Poche ora fa il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha dichiarato ad "Agorà", su Rai Tre, di prendere in considerazione la possibilità di togliere la scorta allo scrittore. "Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all'estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani".

Su questo punto si è detto assolutamente contrario il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti (Pd): "Considero un errore la proposta di revocare la cittadinanza onoraria di Torino a Roberto Saviano. E un’offesa a tutte quelle donne e quegli uomini che, ieri come oggi, hanno scelto, con le parole o le azioni, di lottare contro la criminalità organizzata".

"Soprattutto mi auguro che a nessuno venga in mente di togliere la scorta a Roberto Saviano. Sarebbe una decisione incomprensibile. Mi permetto di ricordare che Marco Biagi venne assassinato dai brigatisti pochi mesi dopo la decisione del  Ministro dell’Interno di privarlo della scorta. Una tragedia che dovrebbe insegnarci qualcosa: chi è in prima linea deve sentire la vicinanza delle istituzioni, perché la solitudine è un lasciapassare per i criminali".

Cinzia Gatti

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