Politica - 25 giugno 2018, 16:08

Ecco il "kit" di prima necessità pensato per le donne vittime di violenza

Lo ha presentato la Consulta femminile del Consiglio regionale come patrocinante dell'iniziativa di Soroptimist International, che fornirà il kit in via sperimentale a una delle 4 aule di audizione protetta presenti a Torino: quella situata presso la polizia municipale

Ecco il "kit" di prima necessità pensato per le donne vittime di violenza

 

Un "kit di prima necessità" per le donne vittime di violenza, che spesso, dopo aver denunciato, non possono far ritorno alla propria abitazione per motivi di sicurezza. Lo ha presentato oggi a Palazzo Lasciars il Soroptimist International, con il patrocinio della Consulta femminile del Consiglio regionale del Piemonte.

Il kit, destinato alla dotazione delle stanze di ascolto protetto del progetto ”Una stanza tutta per sé”, è stato consegnato in via sperimentale al Nucleo di prossimità della Polizia municipale di Torino (via Bologna 74) e costituisce un primo passo per la dotazione in futuro delle altre stanze realizzate presso le forze dell’ordine (al momento nel territorio torinese sono 4, di cui 3 allestite presso stazioni dei carabinieri).

"C'è la necessità di luoghi dove le donne possano sentirsi a loro agio, dove possano confidarsi. Come le 4 stanze allestite da Soroptimist. E il kit può dare loro un ulteriore aiuto a farle sentire a casa, a far capire che c'è qualcuno che tiene a loro e che non saranno più lasciate sole", spiega la presidente della Consulta femminile regionale, Cinzia Pecchio.

"Questa nostra iniziativa - aggiunge Angiola Maria Moschetti, presidente di Soroptimist International club di Torino - è un seme, che speriamo possa germogliare in iniziative analoghe e sempre migliorative. Per esempio si potrebbe studiare anche un kit dedicato ai bambini".

Al momento, nel kit - che Moschetti definisce "di sopravvivenza" - ci sono generi di prima necessità: un pigiama, una canottiera, calze, slip, un paio di pantofole, un set di asciugamani, un accappatoio e una trousse con spazzolino e dentifricio, shampoo, sapone, bagnoschiuma, un pettine, creme, un deodorante.

"Denunciare una violenza è un atto coraggioso che deve essere assolutamente sostenuto in tutti i modi possibili", aggiunge ancora la vicepresidente del Consiglio e delegata alla Consulta, Angela Motta, "perché la violenza è un fatto trasversale, che non conosce età né ceto sociale e che va combattuta sul piano culturale.

Nel video di seguito, invece, ecco cosa ha detto l'assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, Monica Cerutti:

 

Daniele Angi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU