Attualità - 27 giugno 2018, 07:00

Vanchiglia “sostenibile”: c’è il progetto, ma per ora piace poco

Confronto tra l’assessora Lapietra e i cittadini. Si ipotizza la pedonalizzazione di alcuni spazi, il cambiamento del senso di marcia, ma esplodono le critiche su via Guastalla a doppio senso. Deri: “Non può essere l’autostrada di Vanchiglia”

Vanchiglia “sostenibile”: c’è il progetto, ma per ora piace poco

Dici Vanchiglia e pensi alla movida. Ma il tema, questa volta, riguarda la viabilità, altro grosso problema per il quartiere, dove 11.000 abitanti si contendono poco più di 2.000 posti auto tra loro e con gli avventori dei numerosi locali che lo popolano. L’intento del Comune di Torino, che ha messo a disposizione circa 300.000 euro, è quello di puntare sulla sostenibilità, creando una vera “Zona 30” (dove il limite di velocità è fissato a 30 km/h) e varchi di accesso abbinati a strutture per rallentare le auto senza penalizzare le biciclette.

Come ha spiegato Filippo Orsini, architetto del Comune di Torino, tra le ipotesi del nuovo progetto c’è il restringimento dell’ingresso di via Napione da corso San Maurizio, con il posizionamento di un albero e il disegno sull’asfalto di una apposita segnaletica. La prerogativa, poi, sarà l’integrazione fra il traffico automobilistico, le biciclette e i pedoni. La posa dei cuscini berlinesi aiuterà a rallentare le auto senza penalizzare le due ruote. C’è poi l’idea di cambiare diversi sensi di marcia, come via Sant’Ottavio, e trasformare via Guastalla in un asse a doppio senso, togliendo 50 parcheggi (in totale, Vanchiglia perderebbe 230 posti auto, il 13% del totale). Poi le pedonalizzazioni: via altri posti auto per lasciar spazio ai pedoni, idem per due spicchi di largo Montebello.

La prospettiva piace poco alla Circoscrizione 7, ancora meno ai cittadini intervenuti ieri durante la commissione aperta che si è tenuta in quartiere, salvo qualche voce più possibilista. “La proposta della Zona 30 – ha commentato Luca Deri, presidente della 7 – è comunque di buon senso, ma siamo basiti, via Guastalla non può diventare l’autostrada di Vanchiglia”. Per questo la 7 ha presentato alcune proposte “correttive”: creare attraversamenti rialzati agli incroci di via Santa Giulia e via Artisti con via Buniva, via Guastalla e via Tarino; riservare il transito veicolare ai residenti con pass E1 e ai ciclisti; collocare all’ingresso delle vie di attraversamento delle “porte” per segnalare la Zona 30; riservare la sosta ai residenti in un lato delle vie Santa Giulia e Artisti.

L’assessora alla viabilità e ai trasporti, Maria Lapietra, ha difeso il progetto ma ha lasciato uno spiraglio alle proposte. “Siamo partiti da una base comune – ha spiegato – ma ci troviamo in un piano di rientro e abbiamo a disposizione queste risorse. Il Ministero del governo precedente è stato lungimirante perché ha puntato sulla mobilità dolce”. Restano da trovare altri fondi, ma è tutta un’altra partita. In ogni caso, il progetto per Vanchiglia dovrebbe essere realizzato nell’arco di cinque anni, ma a questo punto si apre una fase in cui il Comune raccoglierà proposte migliorative, pur restando nei limiti di budget che non lasciano molti margini di manovra.

Paolo Morelli

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