Al giorno d'oggi in cui tutto sembra essere 4.0, che cos'è esattamente 4.0? Su questo tema si sono interrogati oggi alcuni dei principali player del tessuto manifatturiero e meccatronico torinese, ospiti di Amma e Tekla presso il Centro congressi dell'Unione Industriale.
Da Leonardo a Thales Alenia, da IBM a General Motors, passando per Sabelt e molte altre ancora: le aziende si sono incontrate e "raccontate" per confrontarsi su cosa vuol dire, in concreto, avere a che fare con termini e paradigmi come additive manufacturing, robot collaborativi, big data, internet of things e simili. Tra la necessità di dare corpo ai prodotti e la libertà sempre più grande per la creatività dei progettisti. Un cambiamento "disruptive", ovvero che distrugge ciò che già esiste per poi ricostruire.
"La tecnologia permette di liberare risorse per attività a basso valore aggiunto - spiega Salvatore Grimaldi, responsabile per la pianificazione tecnologica divisione velivoli di Leonardo - mentre strumenti come Internet of things e big data possono essere preziosi per le attività di monitoraggio e manutenzione. La realtà aumentata, infine, può dare molto su moltissime applicazioni, dalla formazione dell'operatore alla possibilità di dare informazioni all'operatore in tempo reale, customizzando il singolo prodotto".
E poi ancora mondi vicini, ma ciascuno con le sue caratteristiche: come Olsa group, che produce luci per auto. "Non sempre l'innovazione è tecnologica. Deve essere anche un'idea, un'applicazione - spiega Stefano Cassis, ceo di Olsa - grazie anche al legame con chi fa design".
Quel che appare certo, è che l'innovazione è una strada. Per essere in grado di percorrerla servono tanti strumenti insieme, competenze e talento. "Superando un concetto come la gelosia di ciò che si sa, tenendolo segreto, perché ormai potrebbe essere controproducente".