Si avvicina il debutto per il Festival Internazionale Sul Filo del Circo, organizzato da Fondazione Cirko Vertigo, che inaugura il suo cartellone proprio venerdì 6 luglio - al teatro Le Serre di Grugliasco - con una prima nazionale (in replica anche sabato 7 luglio).
Alle 21.30 va in scena "Halka" del Groupe acrobatique de Tanger: un’energica e dinamica performance che porta in scena le acrobazie più spettacolari della cultura marocchina, promuovendone il dialogo con la contemporaneità. Un’occasione per esplorare la capacità dell’arte acrobatica di attraversare e superare le contraddizioni geografiche, culturali, di genere e di classe.
Il Groupe Acrobatique de Tanger è composto da 14 artisti di cui 12 attori e due musicisti, tutti rigorosamente consaguinei. Il cuore di questo gruppo di artisti è infatti la leggendaria famiglia marocchina Hammich, che affina da sette generazioni l’arte guerriera dell’acrobatica combinando piramidi umane, ruote e salti e proponendo questa i loro spettacolari atti di caduta e bilanciamento giro per il mondo fino a quando, nel 2003, incontrarono Sanae El Kamouni, attualmente Direttore della compagnia, che li ha introdotti al regista francese di teatro contemporaneo Aurélien Bory.
“Il nostro obiettivo era semplice: dare nuova vita all’acrobazia tradizionale marocchina attraverso la creazione contemporanea”, dicono i protagonisti della serata di venerdì e proprio sotto la guida di Sanae i componenti del Groupe hanno messo in scena spettacoli in grado di esaltare tanto gli aspetti contemporanei quanto quelli tradizionali della cultura araba, in cui l'eccezionale coreografia si sposasse in modo armonico con la grazia, la forza e l'eleganza del gesto acrobatico. Tutti elementi che si ritrovano anche nella loro ultima creazione artistica, a dieci anni dalla nascita della compagnia, Halka.
In lingua araba il termine designa un luogo di divertimento e risate. È intorno a questo cerchio immaginario costituito dalla folla che si riunisce attorno alla piazza, che si esibiscono da tempo immemorabile narratori, cantanti, incantatori di serpenti e saltimbanchi. Halka simboleggia il ritorno alle proprie origini. La luce si ispira alle variazioni luminose di Tangeri. Gli artisti suonano in un ambiente nudo, come su una piazza pubblica o sulla spiaggia dei loro esordi.