La tecnologia sta continuando a impattare sul mondo del pallone e, in buona parte dei casi, lo sta facendo in misura silente, senza che gli spettatori si rendano conto di quel che avviene dietro il prato di gioco. Il merito (o la colpa, per i più romantici del pallone) risiede soprattutto nell’avvento dell’intelligenza artificiale, tecnologia di rilievo contemporaneo che sta contribuendo a trasformare in maniera definitiva il gioco del calcio, lasciando allo sport più seguito del mondo il piacere di traghettarsi verso nuove frontiere.
Un mercato in fortissima crescita
Per rendersi conto di ciò che sta avvenendo si può partire da una sintesi numerica: se nel 2021 il mercato sportivo globale dell’intelligenza artificiale valeva 1,6 miliardi di euro, entro il 2030 lo stesso varrà almeno 18,5 miliardi di euro. Una crescita di oltre 10 volte in soli 9 anni, trainata da alcuni fattori come la crescente richiesta di monitoraggio delle prestazioni degli atleti con analisi dei dati in tempo reale, l’incrementata domanda di intelligenza artificiale per le previsioni sportive e la maggiore proposta di servizi di assistenza virtuale e di chatbot le interazioni con tifosi e appassionati.
Di tutto questo sono peraltro già ben consci tutti coloro che operano sul mercato a medio-alto livello: dagli atleti professionisti alle società sportive, gli utilizzi della tecnologia dell’intelligenza artificiale sono sempre più frequenti e fruttuosi, contribuendo a rivoluzionare il modo con cui finora ci siamo rapportati agli eventi sportivi.
Il ruolo del Data Scientist
A proposito di rivoluzioni, una che sta interessando in modo significativo il mondo del lavoro è quella della comparsa di nuove figure professionali sempre più ambite dai club sportivi, come il Data Scientist: un professionista il cui compito principale è quello di gestire i Big Data, dati in grandi quantità, strutturati e non strutturati, al fine di trarre indicazioni utili per il successo della società per cui lavora.
Insomma, si provi a immaginare il calcio come una sorta di contenitore ricco di dati: metterli in ordine e sfruttarli potrebbe non essere semplice senza l’ausilio di un supporto tecnologico. Ecco dunque che l’intelligenza artificiale può giungere in soccorso del Data Scientist, consentendogli di creare un valore aggiunto informativo sempre più rilevante. Ma in quali ambiti?
L’analisi delle prestazioni
Uno dei grandi ambiti in cui il Data Scientist può fornire un interessante contributo è certamente quello dell’analisi delle prestazioni.
Grazie alle osservazioni predittive, infatti, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per monitorare e incrementare le prestazioni. Non è una novità che da tempo i calciatori indossino dei mini dispositivi a tecnologia GPS (e non solo) che, integrati con la AI Computer Vision per il rilevamento e il tracciamento dei movimenti umani in campo, permettano ad ogni atleta di disporre di informazioni e analisi dettagliate attraverso le quali lavorare sui propri punti di forza e di debolezza e apportare modifiche alle strategie di gioco.
Peraltro, sebbene non siano di competenza diretta del Data Scientist, non possiamo non sottolineare come lavorino con lo stesso orientamento alcune tecnologie oramai ben consolidate in campo, come il VAR, la goal-line technology o il più recente fuorigioco semiautomatico.
L’allenamento personale
All’intelligenza artificiale va altresì riconosciuto il merito di aver innovato anche l’allenamento personale: diete, programmi specifici e altre attività individuali permettono infatti ai calciatori di poter personalizzare e rendere univoci di propri percorsi di sviluppo, in linea con le loro esigenze.
Un valore aggiunto informativo che è fondamentale per tutte le parti in gioco: i calciatori possono infatti contare su un migliore contributo al loro stato di forma e le società possono andare incontro a minori disagi legati a infortuni o svalutazioni degli stessi calciatori.
Lo scouting
In questo scenario, non possiamo non sottolineare come anche lo scouting abbia ottenuto grandi vantaggi dalle innovazioni apportate con l’intelligenza artificiale. Le società calcistiche stanno infatti affinando le loro attività di scouting, permettendo di analizzare con un livello di maggiore dettaglio le singole caratteristiche e competenze dei giocatori, dai movimenti agli orientamenti del loro corpo, dall’interazione con i compagni di squadra alle metriche più importanti per comprendere quali siano le specifiche abilità di ciascuno dei candidati.
Gli algoritmi di apprendimento automatico sono inoltre sempre più utilizzati per aggregare i dati e valutare le abilità di tutti i giocatori e il loro complessivo potenziale, permettendo di effettuare una stima sulle prospettive dell’atleta.
Le altre applicazioni utili al calcio
Le applicazioni dell’intelligenza artificiale al mondo dello sport non sono però finite qui. Si pensi, per esempio, alla gestione della biglietteria: alcuni club europei (come l’Osasuna) hanno infatti adattato la tecnologia di riconoscimento facciale basata sull’intelligenza artificiale per permettere ai tifosi di entrare allo stadio superando i controlli manuali della biglietteria.
O, ancora, si pensi a quanto l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata nel settore delle scommesse: sebbene questa tecnologia non possa certamente sostituire le valutazioni umane, né possa permettere di arrivare a una vincita sicura, una parte rilevante delle scommesse sportive è oggi supportabile da analisi predittive molto avanzate proprio grazie all’intelligenza artificiale, in grado di elaborare pronostici aggiornati con i risultati esatti su cui poi ogni scommettitore potrà effettuare le proprie ulteriori valutazioni prima di completare la puntata.
Concludiamo infine con l’uso dell’intelligenza artificiale nel settore della comunicazione, con la tecnologia che ha evidentemente già ottenuto un grande riconoscimento tra i media, considerato che può fornire ai giornalisti e agli esperti della comunicazione una significativa mano d’aiuto nell’elaborazione e nell’analisi dei dati.