Politica - 03 luglio 2018, 15:48

Piano cronicità, illustrate in Consiglio regionale le linee di indirizzo

Saitta: "Fondamentale ora l'accordo con i medici di famiglia"

Piano cronicità, illustrate in Consiglio regionale le linee di indirizzo

 

“Sul piano della cronicità, la Regione Piemonte ha avviato  un lavoro capillare e scrupoloso di coinvolgimento di tutte le realtà piemontesi, sulla base delle linee guida nazionali. Si tratta di un sistema completamente nuovo, che costituisce l’applicazione del Piano della cronicità nazionale e che vuole mettere al centro la persona e il suo progetto di cura, ma soprattutto la presa in carico dei pazienti anziani, cronici, più fragili. Un vero cambio di mentalità con l'integrazione  tra le diverse professionalità. Ora lavoriamo per l’accordo regionale con i medici di famiglia, che sono il tassello fondamentale per l’attuazione concreta”.

Così l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, in Consiglio regionale nell’illustrazione della proposta di legge 286 “ Piano nazionale della cronicità. Linee di indirizzo regionali per il 2018-2019”.

“Stiamo lavorando da tempo a un nuovo modello di presa in carico dei pazienti, in grado di tenere conto delle esigenze di salute dei piemontesi che negli ultimi anni sono profondamente cambiate e del progressivo invecchiamento della popolazione. In particolare, stiamo costruendo sul territorio la rete delle Case della Salute e sviluppando la sanità digitale con il Fascicolo sanitario elettronico che va esteso ad una fascia sempre più ampia di utenti. Nei prossimi mesi entrerà  in funzione il nuovo Centro unico per le prenotazioni di visite ed esami e sarà concretamente applicato il piano per la riduzione delle liste d'attesa che abbiamo avviato nei mesi scorsi e che è uno snodo fondamentale. Questi provvedimenti andranno ad affiancarsi al lavoro delle reti già esistenti in Piemonte, come la rete oncologica e la rete endocrino-diabetologica, ai Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, la Farmacia dei servizi”. 

"L'obiettivo è rimodulare completamente l'offerta sanitaria con il potenziamento dell'assistenza territoriale, di servizi come l'infermiere di comunità e la telemedicina, e con l'avvio di percorsi di cura individuali che rimettano al centro la persona, destinando agli ospedali il compito di occuparsi delle urgenze e dell'alta specializzazione”, conclude Saitta.

 

c.s.

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