Lieto fine, almeno dal punto di vista finanziario, per una vicenda che aveva visto alcuni lavoratori finire nella tela di una trappola da cui non erano riusciti a difendersi. Era il 2013 quando una cooperativa, a Carmagnola, assumeva 130 lavoratori, tutti bengalesi. I lavoratori pagarono duemila euro e dopo due mesi la cooperativa non aveva più lavoro e di fatto sparì insieme ai titolari. I 130 lavoratori si rivolsero alla Fim che insieme allo Studio di Stefano Nicola impugnò il fallimento della Rubina Coop e di SIO Automotive”.
“Già a novembre del 2017 - raccontano i sindacati in una nota - si riuscì a recuperare una consistente somma, da devolvere ai lavoratori bengalesi beffati dalla promessa di lavoro e salario, da alcuni dei committenti delle due cooperative. Oggi, dopo quattro anni, abbiamo recuperato un ulteriore somma da altre aziende committenti per risarcire i lavoratori bengalesi dal danno subito da persone che non possono definirsi imprenditori, tutt’altro!”
Rimane aperto il contenzioso contro il fallimento della SIO Automotive, principale committente di Rubina Coop, a seguito dell’esclusione dei crediti dei lavoratori Bengalesi dallo stato passivo. "Questa vicenda - concludono da Fim - pone ancora una volta il tema, non affrontato compiutamente anzi a volte evitato anche da chi ne ha competenza della questione relativa alla falsa cooperazione, sociale e non, che arreca danni non solo all’economia, ai lavoratori ma soprattutto a quel mondo imprenditoriale, sano, che anche attraverso la cooperazione crea lavoro e integrazione sociale".