Ancora una volta la Giunta Appendino si distingue per la confusione con la quale sta affrontando temi importanti per i cittadini torinesi e lo fa con l’Assessora Federica Patti che, sul tema dei vaccini, sta dimostrando tutta la propria insipienza” ha affermato il Consigliere regionale del Gruppo Pd Luca Cassiani.
“Non è la prima volta – ha proseguito il Consigliere Cassiani – che i membri della Giunta 5 Stelle si trovano a dover fare i conti con le contraddizioni interne e con le contrapposizioni che portano a veri e propri scontri con l’area più oltranzista e bufalara del movimento, scontri che, purtroppo stanno pagando i torinesi.
Le posizioni inconciliabili tra i membri del M5S stanno diventando la consuetudine, basti pensare al tema delle Olimpiadi sul quale è stato detto tutto e il contrario di tutto”.
“Sui vaccini – ha affermato Luca Cassiani – esiste una legge nazionale e deve essere applicata e rispettata. Questa legge impone che i bambini possano essere ammessi a scuola soltanto dopo aver ottemperato all'obbligo della vaccinazione e così deve essere. E’ una questione di rispetto nei confronti di tutte quelle famiglie che hanno rispettato le norme, facendo vaccinare i propri figli”.
“Come affermato recentemente dal professore di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita- Salute del San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, in risposta al pressapochismo con il quale anche Salvini aveva affrontato il tema – ha concluso Cassiani – dieci vaccini non sono inutili né tantomeno dannosi e sono una protezione per i bambini. Pertanto, consiglierei all’Assessora Patti di smettere di tentennare e di prendere una posizione netta, come richiede il suo ruolo, è ora di smettere di accarezzare quella fascia di ingenui creduloni che continuano a sostenere la pericolosità dei vaccini.
E’ di questa settimana la notizia della condanna, da parte del Tribunale di Modena, di una persona che diffondeva notizie false volte a creare allarmi; trovo questo provvedimento un buon segnale, un ottimo ammonimento nei confronti dei pochi italiani che ancora pensano di poter raccontare bufale e bugie a cuor leggero”.