La presenza degli alberi è fondamentale: essi, infatti, sono veri e propri pozzi di anidride carbonica, e, in quanto tali, contribuiscono a mitigare l’effetto serra, fissando il carbonio nei loro tronchi. Ma, soprattutto, moderano la cosiddetta “isola di calore”, propria delle città, nelle quali la temperatura risulta essere di qualche grado superiore rispetto alle campagne circostanti e in soccorso della quale gli alberi offrono ristoro e zone d’ombra.
Per tale motivo, dunque, è stato presentato – dai consiglieri Beraudo, Manecchia, Zito e Avramo – e approvato, in sede di Consiglio della Circoscrizione 6, un documento atto a richiedere la sostituzione di alcuni alberi morti presenti nelle zone dei giardini Saragat e di Lungo Stura Lazio, domandando, soprattutto, a Sindaca e assessore competente che vengano svolte le verifiche adeguate circa le cause che hanno condotto al loro decesso.
“È come piantare pomodori su terreni contaminati da materiali chimici”, ha commentato il capogruppo del Gruppo Misto di Minoranza – Sicurezza e Legalità, Raffaele Petrarulo. Infatti, “l’area di Lungo Stura Lazio, ora liberata, ospitava uno dei campi rom più grandi del Nord d’Italia, e ciò che ne è rimasto ha creato tossicità: siamo sicuri che la siccità sia l’unica causa della morte di questi alberi? O è colpa di chi, a quel tempo, governava e non ha controllato lo stato di salute del terreno?”.
“La zona in questione andava bonificata – ha confermato il capogruppo di Forza Italia, Domenico Garcea – e mi auguro che l’assessore Unia prenda in considerazione la problematica”. La Circoscrizione 6 resta, quindi, in attesa degli approfondimenti da parte dell’amministrazione comunale.