"Alla luce delle recenti decisioni della Regione Piemonte di mantenere aperti alcuni punti nascita, è evidente che nei confronti del territorio della Valsusa c’è stato un atteggiamento discriminatorio da parte dell’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, che non ha fatto nulla per evitare la chiusura di quello di Susa”. La denuncia arriva dal ‘Comitato in difesa dell’ospedale di Susa’, che commenta la vicenda dei punti nascita di Borgosesia e Casale Monferrato.
Il primo non rispetta nessuno dei requisiti – necessari per restare aperto - previsti dalla normativa nazionale e nemmeno quelli indicati nelle delibere con cui la Giunta Chiamparino ha provveduto al riordino della rete ospedaliera piemontese. “Noi ovviamente siamo favorevoli al mantenimento dei servizi pubblici, ma non capiamo perché contro Susa ci sia stato un vero e proprio accanimento, mentre verso Borgosesia c’è un’attenzione particolare. Entrambi i territori – Valsesia e Val di Susa – sono zone periferiche e di montagna, quindi è incomprensibile questa disparità”. A Borgosesia, inoltre, a causa della mancanza di ginecologi, il punto nascita resterà chiuso fino alla fine di settembre, per riaprire poi a ottobre.