Governo di destra o sinistra. Torino capitale o succursale di Detroit. Crisi del lavoro, razzismo e sinistra che verrà. Questi gli argomenti che scandiranno l'edizione 2018 della festa della Fiom, da domani, mercoledì 5, a sabato 8 settembre, negli spazi di Mirafiori ex DAI in corso Settembrini 164.
"I temi maggiormente all'onore delle cronache in questi mesi ci sono, declinati dal nostro punto di vista", sottolinea Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom torinese. E si comincia dall'azione del governo, mercoledì. "A nessuno sfugge, per esempio, che in campagna elettorale i temi del lavoro sono stati usati a mani basse, creando aspettative nei lavoratori. Ma a distanza di qualche mese è tempo di fare qualche valutazione. Anche perché la sensazione è che l'azione dell'esecutivo veda l'immigrazione come argomento principe, lasciando il resto in secondo piano. Ed è evidente che non va bene. Anche perché non è che sugli altri temi non è successo nulla: dalle pensioni al decreto dignità, meno positivo nei suoi effetti di quello che poteva sembrare sulla carta".
Una giornata intera, ovviamente, sarà dedicata a Fiat: giovedì sera, insieme a Maurizio Landini, ci saranno anche Chiara Appendino e Sergio Chiamparino. "È un dibattito non estemporaneo, visto che è dall'inizio dell'anno che sollecitiamo un'azione incisiva da parte delle istituzioni sul fronte del futuro FCA".
Sotto i riflettori anche il tema razzismo, venerdì con Fredo Olivero e un dibattito conclusivo, sabato, sulla politica e in particolare sul destino della sinistra.
Ma accanto alle parole ci sono le cifre. Come quelle relative alle aziende metalmeccaniche in crisi sul nostro territorio. Il numero dei lavoratori coinvolti è più alto (14600 contro 6700), rispetto al 2017, soprattutto per effetto dell'uso maggiore da parte di FCA di cassa integrazione anche per settori non operai, ma impiegatizi (circa 11000 i lavoratori ex Fiat coinvolti). Enti centrali, centro ricerche e così via. "La tendenza torinese non è dissimile da quella generale - commenta Bellono - ma c'è un elemento di incertezza, più torinese, legato alla presenza del gruppo FCA. Al di là dell'incertezza sugli investimenti c'è stato anche un calo produttivo, con soli tre modelli del gruppo Maserati. Siamo dunque particolarmente esposti".
Quasi raddoppiato il numero di lavoratori toccati dalla cassa integrazione, da 680 a oltre 1200, mentre calano i lavoratori di aziende con contratti di solidarietà. E in attesa degli effetti legati ai dazi e altri fenomeni, si attendono altre evidenze: "Per esempio cosa succederà con le recenti decisioni degli ultimi governo sugli ammortizzatori sociali. La Comital di Volpiano ne è un esempio, con lavoratori senza cassa o copertura economica dopo la dichiarazione di fallimento. E nelle prossime settimane altre aziende andranno a esaurire ammortizzatori sociali, come già successo alla Carrozzeria di Mirafiori a luglio".
Le cifre, ancora loro, parlano di 720 lavoratori di aziende in questa situazione. Come la Emarc di Chivasso (oltre 200 dipendenti), che vede a ottobre la scadenza. Oppure la TTA di Rivoli, con 50 dipendenti.
E si torna al governo. "Un silenzio allarmante sul fronte FCA e non solo arriva dal Governo, in continuità peraltro con i governi precedenti", conclude Bellono.





