Scuola e formazione - 07 settembre 2018, 14:40

Lunedì suona la campanella a Torino con l'incognita vaccini, ma finiscono le classi-pollaio

Parte l'anno scolastico per 267 istituzioni statali solo nella nostra provincia, cui si aggiungono le paritarie. Comincia a farsi sentire il calo demografico. Ma mancano i presidi e gli insegnanti di matematica, soprattutto alle medie

Lunedì suona la campanella a Torino con l'incognita vaccini, ma finiscono le classi-pollaio

Lunedì 10 settembre prima campanella per 552 "autonomie scolastiche" in Piemonte, 267 nel Torinese, dunque 530mila studenti suddivisi in 25.498 classi, per una media di 21 alunni per classe, in calo rispetto all'anno scorso. Agli istituti statali si aggiungono poi le 748 paritarie, di cui 550 sono scuole d'infanzia. Solo a Torino città metropolitana aprono i battenti 267 istituzioni scolastiche statali, 414 paritarie. Gli studenti sono oltre 272mila in 12.686 classi e una media di 21,5 alunni per classe.

Preoccupante la copertura degli insegnanti di ruolo, a cominciare dai presidi: sono ben 208 le reggenze, 104 a Torino e provincia (contro 341 dirigenti di ruolo). "Una situazione in aumento - dice il direttore generale Fabrizio Manca - ma confidiamo nel prossimo concorso ordinario, che dovrebbe essere utile al prossimo anno scolastico, come da impegno del ministro. Dunque con immissione in ruolo dal 1 settembre 2019". Anche se i numeri complessivi non copriranno tutte le necessità di posti vacanti, considerando anche i pensionamenti.

Per il 2018/2019 sono state però effettuate 2607 nomine in ruolo dei docenti, facendo salire gli organici a 59.482 unità, mentre il personale tecnico amministrativo è di 15.500 persone, con 711 in deroga e 297 nuove assunzioni a tempo indeterminato. Ma il numero delle immissioni in ruolo sale a sfiorare i 3000 con le ultime procedure approvate proprio nelle ultime ore. A Torino si contano 24.262 posti da docente e 5858 posti di sostegno. Il personale amministrativo arriva a quota 7865.

"Per la prima volta si osserva l'effetto del calo demografico, anche nelle regioni del Nord, compresi gli immigrati. In Piemonte si calcolano 6000 bambini in meno, quest'anno, tra infanzia e primaria", osserva Manca. Di questi, oltre 3000 solo a Torino e provincia. Ma l'aumento degli organici ha permesso la riduzione del numero di alunni per classe, migliorando l'offerta formativa e anche la soddisfazione dei bisogni formativi degli alunni disabili. "Un'attenzione da parte del ministero che ci fa piacere". Sono in controtendenza i numeri della disabilità, che invece sono in aumento di circa 200 unità 14.631 in tutto).

Rimangono attive circa 33 graduatorie per un totale di 118 insegnanti precari, in tutto il Piemonte. "Abbiamo quasi esaurito, anche se questo non ci ha permesso di coprire tutte le cattedre. Mancano per esempio le insegnanti nella sezione matematico-scientifica". Soprattutto alle medie.

Le supplenze annuali complessive (tra posti di diritto e posti di fatto) sono 3.172, mentre quelli di sostegno sono 7.419. 

Per quanto riguarda infine la formazione professionale post scuola media, in età di obbligo scolastico, sono 14mila gli iscritti ai 231 percorsi a disposizione, con 21 qualifiche e 78 diplomi professionali.

Ma assieme a libri e cartelle, da lunedì a dividere il banco con i ragazzi ci sarà anche il tema arci dibattuto delle vaccinazioni. "Sui vaccini c'è attività parlamentare in atto per modificare le norme vigenti e dovrebbe concludersi all'inizio della prossima settimana. Attenderemo gli esiti", commenta il direttore generale Fabrizio Manca. "Ma c'è preoccupazione per i casi di bambini immunodepressi che per timore restano a casa. Inoltre i Nas stanno procedendo anche in Piemonte per verificare le autocertificazioni. È inaccettabile l'apologia di reato nella falsificazione di questi documenti che si vede sui social. Qui non si scherza: ci sono in gioco le vite dei bambini immunodepressi". "È chiaro che le autocertificazioni andranno trasmesse subito alle Asl per i controlli necessari". 

"In Piemonte peraltro abbiamo l'anagrafe dei vaccini e dunque l'autocertificazione ha valore temporale ridotto e non può essere valida in eterno", aggiunge l'assessore regionale Gianna Pentenero. "Peraltro riguarda solo i nuovi ingressi. Per chi è già inserito nella scuola, la legge è chiara e dovranno concludere il percorso vaccinale entro il 31 dicembre".

"Si tratta in ogni caso di numeri limitatissimi - conclude Manca - ma saremo al fianco dei dirigenti scolastici".

Altra materia calda è quella delle maestre diplomate magistrali: "attenderemo le sentenze di merito - dice Manca - e chi aveva titolo all'immissione in ruolo è stato inserito, così come chi aveva diritto alla supplenza. Quando arriverà la sentenza, la applicheremo come previsto dalla legge, in attesa del concorso straordinario che consentirà a questi insegnanti di essere immessi in ruolo attraverso una procedura semplificata. Dunque la prospettiva è che il prossimo anno potranno partecipare a questo percorso".

Intanto, proprio in queste ore, la Cisl ha organizzato la "Rsu day", che oltre a Torino coinvolge anche altri capoluoghi provinciali come Asti, Cuneo, Vercelli, Novara e Biella, ma anche il resto d'Italia. Si tratta della terza edizione e la scelta della data non è casuale.

“In questo modo – spiega la segretaria generale della Cisl Scuola Piemonte, Maria Grazia Penna – oltre a dare continuità a un'esperienza che giunge alla sua terza edizione e che segue di pochi mesi due eventi particolarmente significativi come la firma del nuovo Contratto nazionale di lavoro e il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie, vogliamo fare anche il punto sui problemi e sulle prospettive future del sistema scolastico”.

Massimiliano Sciullo

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