Eventi - 13 settembre 2018, 15:58

Il Barachìn di Terra Madre: 4000 pasti distribuiti a chi non può partecipare

"Perché l’evento sia una festa per tutti"

Il Barachìn di Terra Madre: 4000 pasti distribuiti a chi non può partecipare

In Piemonte, soprattutto a Torino, città operaia per eccellenza, il barachìn è stato per decenni simbolo del cibo portato da casa. Il modo più immediato e concreto per rendere meno freddo l’ambiente della fabbrica, per ritrovare profumi e sapori casalinghi (prima che arrivassero le mense aziendali).

 

Da sempre le famiglie occupano un ruolo centrale nel garantire l’ospitalità ai delegati di Terra Madre, unendo così storie e culture e creando legami che portano il mondo in Piemonte e il Piemonte nel mondo. «Quest’anno abbiamo voluto andare ancora oltre», racconta Daniele Buttignol, direttore di Slow Food Italia, «condividendo un po’ del nostro cibo con chi, per svariati motivi, non può partecipare alla grande festa di Terra Madre Salone del Gusto». Il progetto dei Barachìn di Terra Madre è un’iniziativa simbolica che vuole «riaffermare un concetto fondamentale per Slow Food: il diritto al piacere e all’accesso a un cibo buono, pulito, giusto e sano per tutti. Questo principio da sempre è alla base del nostro lavoro ed è stato condiviso da tutta la rete con la dichiarazione di Chengdu, approvata dall’ultimo Congresso internazionale di Slow Food».

 

Ecco allora che mentre a Torino si svolge la manifestazione, in tutto il Piemonte «distribuiamo 4000 barachìn a persone meno fortunate, condividendo così i piatti tipici del nostro territorio e soprattutto lo spirito di Terra Madre», continua Buttignol. «Questo per noi significa #foodforchange: coinvolgere, condividere e confrontarsi. Questa straordinaria iniziativa è resa possibile grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo, Reale Foundation, UniCredit, degli oltre 50 ristoranti e più di 70 associazioni presenti sul territorio piemontese, che hanno aderito con entusiasmo sin dal principio. La nostra speranza è che questa iniziativa possa continuare anche dopo l’evento: ogni ristorante e ogni famiglia può pensare di prendersi cura di persone vicine che sono in difficoltà e il barachìn, per come lo abbiamo pensato, diventa più di un gesto di solidarietà: un’occasione di condivisione e l’affermazione di un diritto troppo spesso negato».

c.s.

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