Politica - 25 settembre 2018, 17:05

Fondi periferie congelati, tra i Comuni del Torinese la preoccupazione è bipartisan

Accuse pesanti al governo soprattutto dalle amministrazioni Dem (da Grugliasco a Rivoli, passando per Collegno e Borgaro). Ma anche Venaria Reale, guidata dal Movimento Cinque stelle, ha approvato un ordine del giorno per sbloccare le risorse

Fondi periferie congelati, tra i Comuni del Torinese la preoccupazione è bipartisan

Da Rivoli a Borgaro, passando per Grugliasco e non solo. Sono tanti i Comuni della cintura di Torino - la cosiddetta periferia - che di fronte al taglio dei fondi previsto dal Governo rischiano fortemente (per non dire che ne hanno la certezza) di vedersi bloccare progetti e iniziative già pianificate. E che in parte dovrebbero anche essere già pagate. Un grido d'allarme che è stato ribadito in queste ore nella sede torinese del Partito Democratico, ma che in realtà trova approvazioni bipartisan, visto che proprio a Venaria Reale - città a guida Cinque stelle con Roberto Falcone - ieri sera in consiglio comunale è stata approvata una mozione che esprime sostanzialmente la stessa preoccupazione.

Quello che arriva dalle amministrazioni Dem è un coro sostanzialmente unanime. E che vede proprio gli amministratori dei Comuni in prima fila. "Andrò a chiedere scusa ai cittadini cui avevamo promesso di istallare delle telecamere, dopo gli episodi di furti che si erano verificati nei mesi scorsi", racconta il sindaco di Rivoli, Franco Dessì. I fatti sono quelli di Tetti Neirotti, quando i cittadini pensarono addirittura di organizzare delle ronde tramite WhatsApp. E le cifre che porta danno un'idea della situazione: "Parliamo di 3,9 milioni di finanziamento per nostri progetti. Sono già stati impegnati 2,6 milioni, basti pensare a 76 postazioni di videosorveglianza con 400 telecamere. E poi abbiamo già appaltato un milione in edilizia".

Ma i casi sono tanti. "Ci sono lavori e interventi cui i miei tecnici lavorano da mesi. E ora cosa dico loro? - racconta tra Raffaele Bianco, assessore comunale a Grugliasco -: sono tre lotti, due già in fase esecutiva e uno per l'acquisto di telecamere di sicurezza. Ma anche riqualificazione di intere borgate. Ora è tutto fermo. Avrei fatto meglio a mandarli in ferie, piuttosto che farli lavorareo così tanto per idee che adesso sono bloccate. E le persone che aspettavano quegli interventi, magari in zone dove la fiducia nelle istituzioni è già fragile, di sicuro non miglioreranno la loro opinione".

Proprio come ha detto il sindaco di Borgaro Torinese, Claudio Gambino: "Siamo per prima volta di fronte al tradimento del rapporto che esiste tra lo Stato e i sindaci. Basterebbero la metà dei fondi tolti per far partire almeno i progetti in fase esecutiva". E lo stesso pensiero è espresso da Antonio Garruto, vicesindaco di Collegno: "Ci impegneremo perché ci vengano restituiti questi fondi. Solo per Collegno si tratta di 5,4 milioni e avevamo già pianificato un progetto integrato e complesso, in alcuni aspetti anche in stato davvero avanzato. Non è possibile venire meno a un contratto tra lo Stato e gli enti locali, si infrangono i rapporti istituzionali".

E dal Partito democratico i commenti sono in generale molto negativi. Come quello di Andrea Giorgis, deputato del Pd. "Per Torino e l'area della città metropolitana sono in ballo qualcosa come 120 interventi per circa 108 milioni. Si sta creando un danno economico immediato, ma c'è anche un danno a livello sociale e un danno di prospettiva, perché la gente perderà fiducia negli enti locali, così come i privati la perderanno nella prospettiva di proporre progetti".

L'ultima speranza è che si ponesse rimedio con il Milleproroghe, ma così non è stato. "Il Milleproroghe è stato dannoso. Soprattutto nei confronti di quei cittadini che più hanno bisogno  - attacca Silvia Fregolent, anche lei alla Camera per il Pd -. E nel decreto sicurezza non si riesce a trovare nemmeno un euro destinato alla riqualificazione delle periferie, come se la questione legata alla sicurezza fosse risolvibile soltanto attraverso espulsioni più rapide".

Severo anche Mimmo Carretta, segretario metropolitano del Pd. "Quelli del governo sono scappati con il malloppo. Siamo di fronte a una potenziale bomba a orologeria piazzata sotto le città. E pensare che il premier Conte si era impegnato con l'Anci a trovare una soluzione. Invece niente, almeno finora. E Chiara Appendino, come sindaco metropolitano, non ha detto nulla".

Si stima che siano almeno 11 i Comuni più danneggiati, nella cintura torinese, da questo provvedimento voluto dall'esecutivo a trazione Lega-Cinque stelle. E mentre per il 29 settembre si stanno programmando iniziative di protesta in tutte le aree coinvolte, il malessere e il disagio sono bipartisan.

Proprio ieri sera, infatti, anche un Comune a guida Cinque Stelle come Venaria Reale si è espresso nei confronti dei tagli per le periferie. Lo ha fatto in occasione dell'ultimo consiglio comunale, dove è stato approvato - anche se l'opposizione in quel momento era uscita dall'aula per un'altra questione - un ordine del giorno in materia. "La Città di Venaria Reale si è dimostrata virtuosa nel rispetto delle tempestive richieste dagli enti sovracomunali e quindi l’iter dei progetti è in stato avanzato, comprendendo l’esecutività degli stessi sia la prossimità all’avvio delle procedure di gara", si legge nel documento che ieri è passato con i voti della maggioranza grillina. Ecco perché i consiglieri che hanno firmato il documento, poi approvato, hanno chiesto al sindaco Falcone di impegnarsi "Per verificare che sia garantita la conferma dei progetti e fondi previsti e pianificati in origine, con tempistiche minime per poter gestire gli interventi di recupero della situazione, che si aggiungono alle scadenze in atto". Questo sollecitando la stessa Appendino, ai vertici della Città Metropolitana, "in qualità di capofila del progetto Bandi Periferie, a continuare il dialogo con il Governo, approfondendo le criticità e lo stato attuale di quanto realizzato, per poter avviare i progetti, che avranno ricadute in termini di benefici e superamento delle criticità sul territorio".

Massimiliano Sciullo

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