Attualità - 28 settembre 2018, 21:55

Mondiali di pallavolo a Torino, dura un set il sogno azzurro: in semifinale ci va la Polonia

L'incessante e caldissimo tifo del pubblico non è bastato alla squadra di Blengini. Un grande applauso è stato tributato all'Italia subito dopo il punto che ha sancito l'eliminazione e la passione non si è spenta neppure nel prosieguo della sfida. Il successo finale per 3-2 è stato accolto egualmente dall'entusiasmo della gente, che ha cantato "Il cielo è sempre più blu", con Zaytsev che ha ringraziato a nome del gruppo

Mondiali di pallavolo a Torino, dura un set il sogno azzurro: in semifinale ci va la Polonia

E' durato 25 minuti il sogno azzurro. Al PalAlpitour di Torino, nell'ultima sfida della Final Six del Mondiale di pallavolo, davanti a 12 mila tifosi caldissimi, gli azzurri decl ct (torinese) Blengini avrebbero dovuto vincere per 3-0 e non concedere ai loro avversari di fare più di 60 punti totali. La Polonia, però, ha avuto idee diverse, partendo fortissimo e risolvendo subito la pratica, vincendo nettamente la prima frazione 25-14. Quanto le serviva per garantirsi la qualificazione.

Kurek e compagni volano quindi in semifinale, assieme a Stati Uniti (prossimi avversari), Brasile e Serbia, a giocarsi le medaglie, mentre l'Italia farà da spettatrice al momento clou di questa rassegna. Non è bastato il caldissimo e incessante tifo del pubblico, con striscioni di gente arrivata da tutta Italia per sostenere gli azzurri, sognando quella "mission impossible" che avrebbe portato Zaytsev e compagni a lottare per quel titolo che la nostra nazionale aveva vinto per tre volte di fila, dal 1990 al 1998.

Ma quella era la generazione dei fenomeni, di gente come Bernardi, Giani, Zorzi, Gardini, solo per citare alcuni dei nomi più illustri. Quella di oggi, oltre allo "zar" e a Juantorena, non ha fuoriclasse in squadra, lo potrà forse diventare il giovane palleggiatore Giannelli, non lo sono e non lo saranno mai Lanza (il peggiore dell'Italia) e i due centrali titolari Mazzone e Anzani. Fa male pensare che alla terza volta in cui gli azzurri hanno giocato un Mondiale in casa (anche se questo è stato organizzato assieme alla Bulgaria) non si sia nemmeno arrivati a giocare per le medaglie.

E che nessuno tiri in ballo i soliti strereotipi o i luoghi comuni sulla freddezza del pubblico torinese. Il PalaAlpitour era strapieno già mezz'ora prima dell'inizio, incitando gli azzurri fin dal riscaldamento e non facendo mai venire meno il suo sostegno neppure quando la Polonia è scappata via.

Quando è caduto a terra l'ultimo pallone, quello che ha regalato la qualificazione alla nazionale diretta da Heynen, è partito un lunghissimo applauso da parte di tutto il pubblico. Che ha continuato a seguire con passione e calore la squadra nel resto della gara, anche se ormai il risultato non contava più. Una grande lezione di sport e di passione.

La vittoria arrivata alla fine per 3-2 (15-11 al tiebreak)è stato il giusto premio soprattutto ad un pubblico che non ha mai smesso di cantare, ballare, tifare sempre in maniera corretta. A favore e mai contro. E dopo la conclusione del match tutto il PalaAlpitour ha cantato "Il cielo è sempre più blu", ringraziando comunque l'Italia per le emozioni che ha saputo regalare.

Alla fine Ivan Zaytsev ha preso il microfono per dire alcune parole: "Speravamo nella realizzazione di un sogno, ma la nostra più grande vittoria siete voi, che siete un grandissimo pubblico. Grazie di cuore". E poi c'è stato il boato, un lungo, interminabile applauso.

Massimo De Marzi

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