"Un referendum sulla Tav con il quale i Piemontesi possano sostenere l'opera. L'avevamo proposto a giugno in un tavolo sulle infrastrutture convocato da Chiamparino. In quell'occasione il Presidente della Regione disse che era prematuro; dopo qualche mese dopo fu folgorato sulla via di Damasco e disse che era d' accordo, ora di nuovo tentenna e perde tempo. Basta una seduta della Giunta del Consiglio Regionale per permettere che l'opera sia salvaguardata. Evidentemente la necessità di avere con sè alle elezioni la sinistra più radicale farebbe scoppiare una contraddizione in seno alla coalizione del centrosinistra molto più grande di quella che oggi ci offre il governo Conte. Le lettere di Chiamparino e i tavoli sono tardivi: apprezziamo il sostegno alla Tav ma così non si ottiene nulla. La soluzione è solo una: il voto”. Lo ha detto Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Italia.
Maurizio Marrone, dirigente nazionale del partito, ha poi concluso: “L'ormai famoso attendismo cronico di Chiamparino danneggia le ragioni del si tav e dello sviluppo infrastrutturale del Piemonte esattamente quanto l’ostruzionismo ideologico a cinque stelle. Poche scuse, se il governatore chiede una commissione legislativa il consiglio regionale ci mette pochi giorni ad indire il referendum: se Chiamparino non sta facendo melina a esclusivi fini elettorali si muova subito".
“Da mesi - ha dichiarato il Consigliere regionale Roberto Ravello - stiamo assistendo ad uno spettacolo indecoroso legato alla Tav. Noi ribadiamo con forza e convintamente l’importanza di un’opera strategica per il Piemonte ed il sistema Paese, con indubbie ricadute positive in termini occupazionali ed economici per i nostri territori e le nostre imprese".
"Ma le notizie degli ultimi giorni - prosegue Ravello - prescindono dal dibattito tra favorevoli e contrari alla Tav, testimoniano in maniera plastica l’incapacità di governare del Movimento 5 Stelle. La serietà che dovrebbe contraddistinguere chi ha la responsabilità di guidare il Paese imporrebbe una decisione chiara; sembra invece che le contraddizioni interne di qualche forza politica blocchino l’azione del Governo. Per noi la Tav deve essere fatta; ci sono in ballo cantieri, sviluppo e posti di lavoro, in breve il futuro della nostra regione e finanziamenti importanti che rischiano di volatilizzarsi per questo atteggiamento attendista".
"Oggi, alla conferenza regionale sulle infrastrutture in Piemonte, è emerso un messaggio chiaro, un appello da parte di tutte le forze produttive piemontesi, dal comparto agricolo a quello industriale, rispetto all’importanza del sistema delle infrastrutture nel nord-ovest, della Tav e del terzo valico: questo è proprio l’ultimo treno - conclude il Consigliere Regionale Roberto Ravello - se il Governo non lo prenderà, si assumerà la responsabilità di relegare il Piemonte e tutto il nord-ovest ai margini dello sviluppo”.