Politica - 01 ottobre 2018, 15:24

Audizione dei sindacati medici in Commissione Sanità, Batzella: "Saitta li ascolti"

La consigliera regionale: "Condivido loro battaglia contro le prescrizioni da parte del privato accreditato"

Audizione dei sindacati medici in Commissione Sanità, Batzella: "Saitta li ascolti"

 

“Non posso che sostenere ancora con più forza le perplessità, i dubbi e i timori dei sindacati dei medici Smi, Anaao-Assomed e Cosmed che oggi in Commissione Sanità hanno spiegato le ragioni per cui hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) contro la delibera n. 40 del 22 giugno 2018 con cui la Giunta regionale ha permesso ai medici del privato accreditato di prescrivere visite ed esami. Mi auguro davvero che il Tar, dopo aver sospeso il provvedimento, il prossimo 5 dicembre lo bocci”. Lo afferma Stefania Batzella, consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, al termine della IV Commissione, durante la quale sono stati auditi i sindacati dei medici.

“Oggi – prosegue Batzella – ho avuto conferma che durante la fase di preparazione della delibera, l’assessore Saitta, nonostante abbia sempre sostenuto il contrario, non si è mai confrontato con i sindacati che abbiamo incontrato oggi, i quali, quindi, non hanno avuto modo di esprimere il loro fondamentale parere. Ancora una volta l’assessore ha dimostrato di non avere alcun interesse ad ascoltare i lavoratori della sanità che, più di tutti, conoscono le difficoltà quotidiane del nostro sistema sanitario regionale”.

Per Batzella, inoltre, “i nodi cruciali restano sempre quelli dell’appropriatezza prescrittiva e del controllo della spesa. Attraverso questa delibera i medici delle strutture private accreditate non saranno solo fornitori, ma anche prescrittori di visite ed esami. Finora la prescrizione era possibile soltanto da parte dei medici di medicina generale e, dallo scorso anno, anche da quelli ospedalieri. C’è, però, una differenza importante: questi ultimi sono dipendenti del Servizio sanitario nazionale, mentre i medici del privato accreditato sono dipendenti di una struttura che è, ovviamente, privata e che ha come obiettivo il profitto. E’ quindi legittimo supporre, come hanno spiegato i sindacati – conclude Batzella - che i medici del privato accreditato non avranno gli stessi controlli sulle prescrizioni e sulla spesa come, invece, hanno i colleghi che operano nel pubblico”.

 

c.s.

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