Attualità - 05 ottobre 2018, 08:07

La Discriminazione, questa sconosciuta

Sembra che sia il gioco prediletto da molti quello del ‘tiro allo juventino’. E i cecchini sono armati di penna e tastiera

La Discriminazione, questa sconosciuta

Sembra che sia il gioco prediletto da molti quello del ‘tiro allo juventino’. 

I cecchini che, armati di penna e tastiera, si insinuano un po’ dovunque, non perdono occasione per sparare a zero su tutto ciò che riveste, anche solo lontanamente, un connubio con l’ambiente bianconero. E finiscono pertanto sotto accusa, anche solo per un’inezia, la Società e i suoi tifosi. Tutto è funzionale a destabilizzare e a creare turbolenze che in molti sperano si possano ripercuotere negativamente sulle prestazioni calcistiche della Squadra. 

Sparla, sparla: qualcosa rimarrà. 

La vicenda Marotta diventa pertanto pretestuosa per rispolverare il leit-motiv dei connubi incestuosi tra tifoseria e ‘Ndrangheta, tema centrale della trasmissione Report, di imminente uscita. 

Ronaldo viene tirato in ballo con accuse corpose, col pretesto che avesse comprato il silenzio complice di una ragazzina violata. 

Si parla di tutto e di più, passando per le solite negatività sulla Curva Sud, che intanto rimarrà vuota per un turno per ‘discriminazione territoriale’, per alcuni cori nella partita contro il Napoli. Non entro nel merito degli stessi, ma non riuscirò mai a capire la differenza con quelli tipo ‘Milano o Torino in fiamme’ e del perché la discriminazione territoriale trovi applicazione solo in determinati contesti e in certi stadi. 

È la storia di sempre, quella per cui un insulto contro Koulibaly abbia più peso specifico di uno indirizzato nei confronti di Pessotto. 

Brutto fare una classifica degli insulti, ma ancor più negativo è il rendersi conto che non tutti gli insultati godono della stessa tutela. 

Questa è la vera discriminazione. 

Beppe Franzo

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