"Se la sanità piemontese dovesse essere valutata oggi, sarebbe al primo posto in Italia." A dirlo è l'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta presentando i dati della Griglia Lea, l’indicatore del Ministero della Salute che misura la qualità delle prestazioni sanitarie, e i risultati ottenuti dalla regione.
I dati attualmente disponibili risalgono infatti al 2016 e all'epoca, con un punteggio di 207, il Piemonte si piazzava al terzo posto dopo Veneto (209) e Toscana (208). "È una collocazione - ha evidenziato Saitta - che ci riempie di orgoglio: abbiamo competenze e dobbiamo toglierci la subalternità rispetto alla Lombardia." Nella percezione comune la regione guidata da Attilio Fontana è considerata al top in campo sanitario: numeri alla mano nel 2016 risultava sesta.
Negli ultimi due anni sono poi migliorate anche le performance nelle quali il Piemonte risultava "scarso", cioè le coperture vaccinali e il numero di parti cesarei.
"La crescita dei livelli di assistenza - ha commentato l'assessore regionale alle politiche sociali Augusto Ferrari - è avvenuta in un momento in cui era stato messo in campo il piano di rientro: alcune regioni che si trovavano nella nostra situazione sono risultate inadempienti, mentre noi siamo riusciti a crescere."