Scuola e formazione - 13 ottobre 2018, 10:50

Al Politecnico non è più fantascienza alla Matrix: le costruzioni del futuro nascono nella realtà virtuale

Al via un master di secondo livello per "InfraBIMManager", ma è già operativo il laboratorio "Drawing to the future" che permette di progettare nuove infrastrutture (come la Città della Salute), ma anche di conoscere meglio quelle vecchie, come lo stadio della Juventus

Al Politecnico non è più fantascienza alla Matrix: le costruzioni del futuro nascono nella realtà virtuale

Una tragedia come il ponte Morandi rimarrà una cicatrice difficile da sanare, ma dal Politecnico di Torino si sta sviluppando una fonte di conoscenza che in futuro potrà garantire edifici e infrastrutture sempre più sicuri, grazie alle nuove tecnologie digitali.

Tutto questo grazie al BIM (Building information modeling) che fino a qualche tempo fa poteva sembrare a tutti gli effetti fantascienza: oggi, invece, la realtà virtuale e le nuove tecnologie di realtà aumentata, mettono a disposizione strumenti di progettazione e di verifica sempre più precisi e che sembrano davvero arrivare da un futuro remoto.
Dotati di occhiali speciali, così come attrezzature per mani e piedi (che sembrano vere pantofole) e una sorta di girello per adulti, infatti, l'essere umano potrà immergersi direttamente in un mondo che (ancora) non esiste. Ma che quando diventerà realtà, mattone su mattone, potrà farlo con tutte le conoscenze necessarie. Tutto questo all'interno del laboratorio Drawing TO the Future, dedicato dall'ateneo scientifico torinese alle tematiche del BIM e che oggi accoglie circa 50 persone tra tesisti, ricercatori e dottorandi, sotto la guida della professoressa Anna Osello, del dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica. 
Al loro fianco, a partire da gennaio 2019, altri 30 posti saranno riservati ai 30 partecipanti al Master di secondo livello in "InfraBIMManager" che permetterà un aggiornamento puntuale a professionisti che già operano nel settore del processo edilizio, ma non solo.

Progettare rimanendo immersi in una realtà virtuale, infatti, permette di andare ben oltre le semplici costruzioni: permette infatti di spaziare in maniera multidisciplinare arrivando a toccare temi di biomedica, ma anche di fisioterapia e cure dei pazienti presso le strutture ospedaliere. Al computer, o con occhiali e joystick in mano, il ricercatore ha infatti una possibilità nuova di conoscere e agire: sia per quanto riguarda la creazione di nuove costruzioni, sia per una conoscenza migliore di quanto è già esistente, provvedendo dunque alla sua manutenzione.
"Sono almeno dieci i temi su cui stiamo già lavorando - racconta la professoressa Osello, circondata da alcuni dei suoi ragazzi che sono impegnati in questi percorsi - e si spazia dagli studi antisismici per scuole già esistenti a studi applicati sulla base di commesse in arrivo da privati".

I canali, infatti, per dare stimolo alle ricerche di questo laboratorio possono essere due: o fondi Europei finalizzati alla ricerca, arrivati tramite la Regione, oppure borse di dottorato con contratti siglati tra l'ateneo e aziende e società che hanno bisogno di approfondimenti in determinati ambiti.
Appartiene alla prima categoria, per esempio, il progetto CANP, che riguarda la progettazione della futura Città della Salute. Tramite la tecnologia virtuale, infatti, si stanno effettuando test e verifiche preliminari sulla realizzazione della struttura che interessano sì architetti e ingegneri, ma anche medici oppure oss, che possono dare il loro contributo nella distribuzione degli spazi e degli elementi d'arredo, a seconda delle necessità del paziente. "Un progetto simile - aggiunge Osello - è stato fatto con l'ospedale di Fossano e le stanze di riabilitazione".
Appartiene invece alla commissione da privati il progetto di studio che riguarderà contesti come per esempio la metropolitana di Parigi, già riprodotta a modello digitale. In questa maniera, infatti, è possibile studiare le reazioni delle persone in casi di emergenza come un incendio: effetti utili sia per il posizionamento di elementi come le uscite di sicurezza, ma anche - in campo biomedico - per studiare le reazioni del corpo umano in contesti così al limite".

E tra le altre missioni che stanno trovando spazio all'interno del laboratorio ("che oggi inaugura i suoi nuovi spazi, ma che meriterebbe un nuovo ampliamento", confida la docente) ci sono anche collaborazioni con l'Anas per la stesura di futuri capitolati di costruzione di infrastrutture, così come - con il Comune di Torino - è stato mappato e digitalizzato buona parte degli edifici della città suddivisi in particolari tipologie. Anche la Juventus ha chiesto aiuto al BIM e al Politecnico, per la digitalizzazione dello Stadium: esempio concreto dell'importanza di avere dati fondamentali per avere una completa conoscenza dell'esistente.

"Da sempre - commenta Marco Mezzalama, vicerettore del Politecnico - ritengo che sia fondamentale utilizzare le tecnologie informatiche e digitali per renderle più fruibili anche in settori e ambiti esterni a quelli dell'informatica pura. Laboratori come questo sono un esempio di questo percorso: realtà virtuale e realtà aumentata possono davvero dare nuovi strumenti per colmare quello che è attualmente un gap nel nostro Paese".

Massimiliano Sciullo

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