Una giravolta completa, o quasi, nel giro di una manciata di settimane. Il rapporto tra il mondo degli industriali e la Lega sembra essersi radicalmente ribaltato, dopo le dichiarazioni di ieri del Carroccio che di fatto sposavano la linea del Movimento Cinque Stelle sulla Torino-Lione. E quindi uno stop alla Tav, con bandi d'appalto che per il momento rimangono nel cassetto di Telt.
Un giro di valzer clamoroso, rispetto al passato, quando dal partito di Salvini erano sempre arrivate conferme sulla necessità della grande infrastruttura tra Italia e Francia. Una frattura all'interno della compagine di governo che sembra così essersi sanata, ma non nella direzione in cui si aspettavano i sostenitori della Torino-Lione.
"Nell’appiattimento della posizione leghista su quella del Movimento Cinque Stelle leggo un atteggiamento opportunistico", è il giudizio secco che dà Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino, di fatto allineandosi al giudizio espresso dal governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, nelle ore precedenti.
"Non voglio credere - aggiunge Gallina - che scelte di pura convenienza politica possano prevalere su decisioni strategiche indispensabili, non solo per il nostro territorio, ma per l’intero Paese. Scelte che da sempre, anche nel recente passato, avevano visto la Lega convinta sostenitrice della necessità di completare la Tav".
Sembrano parole di un'era geologica fa, invece erano solo di poche settimane prima della giravolta del Carroccio. Tanto che lo stesso presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, aveva fatto quello che a tanti era sembrato un vero endorsement verso Salvini: "Crediamo fortemente nella Lega - aveva detto - verso cui abbiamo grandi aspettative, visto anche il rapporto storico tra molti nostri imprenditori del Nord con governatori di questo partito".
Tanto che a Viale dell'Astronomia arrivò a breve giro di posta (o meglio, di tweet) la reprimenda piccata dell'ex ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che rinfacciava a Confindustria di essere "diventata ufficialmente leghista".
Ora le posizioni sulla scacchiera sembrano di nuovo mutate, come in un minuetto che prosegue nelle sue giravolte, dopo gli inchini. E Gallina conclude: "Lo ripetiamo da mesi: si tratta di un’opera fondamentale per l’economia italiana, per consolidare i collegamenti con l’Europa, e per essere parte dei grandi progetti infrastrutturali tra l’Occidente e l’Oriente del mondo".