Un formaggio storico, che oltre alla tradizione si fa "testimonial" dei sapori di un intero territorio. È il Cevrin di Coazze, che domani, domenica 21 ottobre, si prepara a diventare protagonista dea Festa Rurale arrivata alla sua edizione numero 18.
E dopo un "antipasto" sabato 20 tra convegni e motoraduni di scooter, vespe, motorini e ape Piaggio, la domenica si entrerà nel vivo con spettacoli, attrazioni ma senza dubbio assaggi e abbinamenti curiosi come quello con la birra. Un'intrusione in mezzo a pane e vino, ma in realtà un modo per mettere in vetrina anche un'altra eccellenza - ottenuta dal luppolo - proprio in quella stessa area della provincia di Torino.
Oltre cento gli espositori previsti, per un'occasione che intende mantenere una certa genuinità e l'atmosfera tipicamente montana. E spazio sarà dato a coloro senza le quali il Cevrin non potrebbe esistere: le capre di razza Camosciata delle Alpi che danno (insieme alle vacche Barà Pustertaler) il latte necessario a realizzare questo prodotto tipico. In tutto i produttori del Consorzio al momento sono solo 5, con l'adozione di un disciplinare severo che però sta per allargarsi ad altri partecipanti. E alle viste c'è un gemellaggio con i produttori del Consorzio della Toma di Lanzo.
"Coazze è per noi una "scusa" - commenta l'assessore regionale all'Agricoltura, Giorgio Ferrero - per rinforzare il discorso sui prodotti di alpeggio e sulla montagna con le sue attività. Ma anche la nostra lingua e le nostre tradizioni. Formaggio, ma anche vino e altre tipicità sono rappresentanti di questo territorio. E contribuiscono a scrivere il futuro della montagna".
Per la primavera, poi, sarà pronto anche il Cevrin "d'inverno", realizzato con il prodotto ottenuto facendo mangiare agli animali il fieno dei mesi più freddi.