Chivasso - 25 ottobre 2018, 14:09

Nessun migrante ai Cappuccini. Per Ora

Dopo il blitz di Casa Pound, le precisazioni di don Tonino Pacetta

Nessun migrante ai Cappuccini. Per Ora

Nessun migrante in arrivo all'ex Convento dei frati Cappuccini. Almeno per ora.

A dirlo è il parroco, don Tonino Pacetta, amareggiato per quanto sta avvenendo in questi giorni: il blitz di lunedì notte di Casa Pound, che ha affisso uno striscione al muro del Convento, e il comunicato della Lega.

"Non ho mai chiuso la porta in faccia a nessuno - dice il sacerdote - e non ho mai rifiutato il dialogo". In sostanza, da un paio d'anni don Pacetta ha avviato i contatti con l'associazione "Papa Giovanni XXIII", per vedere se i locali ancora liberi dell'ex Convento accanto al Santuario dei Cappuccini, possano essere utilizatti in qualche modo e preservarne così un buono stato di conservazione. Ma dare anche loro uno scopo che continui a trasmettere nel tempo lo spirito di aiuto che era stato dei frati.

Nessun business e nemmeno un aiuto che non pensa prima agli italiani, ribatte alle accuse don Tonino. Nei locali dell'ex Convento sono attive da tempo la Caritas Interparrocchiale, il Movimento di Aiuto alla Vita e le Acli, tutte associazioni che affrontano quotidianamente il tema della povertà e del disagio e dove vengono accolti tutti, senza guardare alla nazionalità. Tutti gli italiani che hanno chiesto aiuto sono stati aiutati - per quanto è stato possibile -, così come è stato dato un sostegno agli stranieri.

L'associazione "Giovanni XXIII" si occupa anche di migranti provenienti dai corridoi umanitari e per questo si era pensato all'eventualità di dare la disponibilità del Convento per l'accoglienza: una decina di persone al massimo, donne e bambini, o pochi nuclei familiari. Ma ad oggi, non ci sono arrivi nel nostro Paese che provengano dai corridoi umanitari. E intanto a Chivasso la fase del progetto - come ha confermato il responsabile per il Piemonte, Matteo Fadda, dell'Associazione - è ferma al vaglio dei preventivi per mettere a norma i locali.

Isomma, per adesso, tanto rumore per nulla. "Per ora non c'è nulla di concreto - dice don Tonino - proprio perchè stiamo affrontando questa possibilità con serietà e responsabilità. E lo faccio perchè questo convento possa continuare ad essere un luogo di consolazione ed accoglienza, come lo è stato per 400 anni".

a.s.

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