Attualità - 27 ottobre 2018, 18:40

L'arte controcorrente di pazienti psichiatrici e disabili: i servizi sociali espongono ai "Poveri Vecchi" (FOTO)

Inaugurata in corso Unione Sovietica la nuova sede dell'archivio "Mai visti" con la mostra "Avamposto". Schellino: "Valorizziamo gli artisti irregolari"

L'arte controcorrente di pazienti psichiatrici e disabili: i servizi sociali espongono ai "Poveri Vecchi" (FOTO)

Opere nascoste e non conosciute, "sommerse" da altre forme di creatività artistica più diffuse e popolari. Piccoli grandi cimeli da riportare alla luce per esaltarne la  peculiarità, espressioni di una sensibilità più unica che rara.

Sono le collezioni, pubbliche e private, raccolte dal Comune di Torino a testimonianza di quell'arte cosiddetta "irregolare" sviluppata dalla fine dell'Ottocento all'interno di ospedali psichiatrici, centri diurni o luoghi privati, abitati dagli "outsider" della società. E oggi torna a farsi sentire il bisogno di mostrare al pubblico la storia di queste creazioni, elevandole allo stesso livello delle mostre d'arte più comuni.

Quella inaugurata dalla Divisione Servizi sociali della Città di Torino in corso Unione Sovietica 220 si inserisce appieno in questo percorso di recupero. Una nuova sede espositiva dell'archivio "Mai visti" all'interno del vecchio complesso conosciuto da tutti come "Poveri vecchi", ora riadattato alle nuove esigenze degli operatori dei servizi sociali e di tutte le associazioni del settore.

Fino al 30 novembre sarà esposta - a ingresso gratuito - la collettivo "Avamposto", promossa e curata dal servizio Passepartout della Città, in collaborazione con l'associazione "Forme in bilico", inserita nel circuito di Torino Design of the City.

Rappresenta un importante incentivo al processo di inclusione e divulgazione per gli artisti con disabilità o disagio psichico, offrendo ai visitatori l'opportunità di conoscere da vicino opere tratte dalle collezioni dell'archivio.

"Nel nostro territorio - ha dichiarato l'assessora Sonia Schellino presente all'inaugurazione - ci sono patrimoni importanti, testimonianza di un'arte frutto di persone che hanno affrontato momenti di difficoltà a livello sanitario. Dimostrano che un intervento sulla creatività è fondamentale, non basta solo la presa in carico del paziente".

In esposizione, le opere di Rossella Carpino, Gaetano Carusotto, Enrico Depetris, Lorenzo Filardi, Primo Mazzon, Aldo Turco, Gian Maria Vablais, Silvio Vaudano, più alcune serigrafie realizzate con /maiprint/, a cura di Arteco con Print About Me. "Molte persone - ha continuato la Schellino -, pur avendo attraversato la marginalità estrema, hanno dei talenti straordinari e tantissimo da esprimere attraverso la loro arte, con grande sensibilità. È importante quindi raccogliere e rendere visibile ciò che sanno fare. Cominciamo a tirar fuori dagli archivi tutto ciò che è stato realizzato, valorizziamolo".

"Qualcuna di queste opere - ha concluso - meriterebbe addirittura di essere esposta in una galleria d'arte moderna. Perché un artista è tale indipendentemente dalle sue difficoltà".

Manuela Marascio

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