Dimenticare l’ultima mezz’ora di Bologna. Questo l’imperativo per il Toro che domenica scorsa ha gettato al vento la vittoria (che sarebbe stata la terza consecutiva) al Dall’Ara, dopo aver dominato a lungo ed essersi trovato avanti 2-0.
Contro la Fiorentina, diretta rivale per l’Europa, cui Mazzarri ha riservato parole di elogio, i granata sono chiamati al successo, ma soprattutto a cancellare quelle ombre emerse nelle ultime uscite. Già contro il Frosinone era successo di venire rimontati, ma sul 2-2 era poi arrivato il gioiello di Berenguer: difficile, se dovesse continuare questo trend difensivo, coltivare sogni di gloria, ma Mazzarri ha difeso la squadra: “In generale noi subiamo poco. Dicono che siamo una squadra difensiva ma non è vero, io voglio sempre una squadra equilibrata. Se poi ai nostri errori di Bologna e Udine si uniscono errori di un'altra componente (gli arbitri, ndr) si capisce perché ci mancano dei punti".
Gira e rigira, il tecnico è tornato sulla questione arbitrale, che tanto lo aveva fatto parlare già nelle scorse settimane. Meno parole, invece, ha dedicato alla vicenda degli striscioni offensivi su Superga dei tifosi della Juve (entrati nello Stadium con la compiacenza di alcuni dirigenti), cui Report e Rai Tre hanno dedicato ampio spazio nella puntata di lunedì sera: “Nel dopoguerra il Grande Torino, al pari di Coppi e Bartali, ha segnato la storia d'Italia: sono stati l'orgoglio della nostra nazione e non vanno toccati, solo ricordati”, ha detto Mazzarri. “Non entro nel merito, perchè ognuno deve fare il proprio mestiere”. A esprimere il punto di vista della società, d’altra parte, ci aveva già pensato il presidente Cairo giovedì.
L’allenatore ha preferito concentrarsi sul presente: “Abbiamo preso un doppio cazzotto, ora mi aspetto una reazione”. Chiedendo aiuto anche al pubblico, conscio della delicatezza del momento: “Contiamo anche sul fattore campo, il nostro pubblico può darci una grande mano”, ha detto Mazzarri. “L’avversario è da rispettare, come ogni partita, ma dobbiamo essere anche totalmente coscienti della nostra forza”. Se Ansaldi è vicino al rientro ma è rimasto ancora fuori dalla lista dei convocati (scendendo in campo ieri sera con la Primavera), la lieta novella è il ritorno di Lyanco: per il giovane brasiliano, reduce da un doppio intervento chirurgico, si avvicina il momento del ritorno in campo con la prima squadra.
Per quanto riguarda l’undici di stasera, probabile il ritorno di Soriano tra i titolari (“sta bene, è stato fuori per scelta tecnica, ma è pronto”, ha detto il tecnico), mentre l’unica certezza in attacco è la presenza di Iago Falque. L’altro posto se lo giocano Belotti e Zaza: sul Gallo le parole di Mazzarri sono state lapidarie, visto che si è limitato a dire: “si è allenato bene, è tranquillo”. Il fatto che si sia dilungato un po’ di più sul suo gemello (“Zaza contro il Frosinone è stato uno dei migliori, questa settimana si è allenato bene ed è a disposizione delle mie scelte") farebbe pensare che stavolta possa toccare all’ex juventino partire titolare.
Comunque vada stasera, per Mazzarri non sarà una sfida decisiva: “Mancano 28 partite, ricordate l'Atalanta come iniziò la scorsa stagione? Poi è finita in Europa". Vero, ma se il Toro dovesse fare cilecca ancora una volta l’elenco delle occasioni mancate inizierebbe a farsi lungo.