«L’immaginazione al potere!», «Non è che un inizio!», «La bellezza è per strada!», «Diamo l’assalto al cielo!», «Prendete i vostri desideri per realtà!». Sono alcuni fra i più celebri slogan che hanno invaso le città d’Europa e del mondo nel Sessantotto. Proclamate a gran voce dagli studenti e dai manifestanti, scritte sui muri e stampate sui volantini, sono state parole d’ordine che racchiudevano una visione utopica ed entusiasta del mondo ed evocavano gli strumenti per cambiarlo. Proprio dalla riflessione sui cinquant’anni dall’inizio di quella stagione di utopie e disillusioni nasceVogliamo tutto!, la nuova produzione di TPE - Teatro Piemonte Europa nell’ambito del progettoTPE ‘68, realizzata assieme al Polo del ‘900 e in scena da 6 martedì a domenica 11 novembre 2018 alla Sala ‘900 del Polo del ‘900 (via del Carmine 14, Torino).
La compagnia ErosAntEros (Davide Sacco e Agata Tomšič) ne ha messo a punto testi e contributi visuali interrogando i testimoni di allora e le voci di oggi e consultando anche gli archivi cartacei, iconografici e audiovisivi conservati presso il Polo del ‘900. Quello che deflagra con il Sessantotto è un fenomeno incendiario che, in diversi paesi e con modalità differenti, ha provocato rivoluzioni in tutti gli ambiti della società e che viene ripercorso da ErosAntEros all’interno di un flusso di testo interpretato da una sola figura in scena. È una giovane militante in abiti contemporanei che si trova nella situazione paradossale di voler trasmettere lo slancio e la dimensione collettiva delle lotte in completa solitudine, utilizzando le parole di ieri come fossero quelle di oggi, contrappuntata da un montaggio video in cui le immagini d’archivio si mescolano a quelle odierne per far emergere rotture e analogie.
Raccontano Agata Tomšič e Davide Sacco (ErosAntEros): «Per farlo abbiamo lavorato quasi un anno sui documenti del Polo del ‘900, raccolto le testimonianze dei protagonisti del ‘68 e intervistato i giovani attivi nei movimenti di oggi d’oggi per capire cosa resta delle motivazioni ideali che avevano fatto scendere in piazza i loro coetanei di cinquant’anni prima. Gli effetti del Sessantotto si estendono su un intero decennio. Molte narrazioni del testo ruotano, com’è logico, attorno alla Fiat. Abbiamo articolato il testo in macro-temi – dal lavoro alla sessualità, dall’università all’inurbamento dal Sud – incrociando le voci degli operai di allora con quelli attuali: i riders, i dipendenti dei grandi centri logistici. La grande differenza è che allora era forte la sensazione di essere in tanti, di far parte di un movimento. Oggi predomina il senso di solitudine e individualità. Per rendere questa sensazione abbiamo posto una grande attenzione al lavoro sonoro. Le voci dei militanti contemporanei hanno concorso alla creazione di un paesaggio sonoro, una “foresta di voci” che trae ispirazione dalle composizioni per voce e nastro di Luigi Nono».
Mercoledì 7 novembre, al termine dello spettacolo (ore 20.15), è in programma 1968-2018 Non è che un inizio, la lotta continua!, conversazione con Davide Sacco e Agata Tomšič(ErosAntEros) e Guido Viale, protagonista dei movimenti del Sessantotto a Torino e militante del gruppo Lotta Continua fino al 1976. L’ingresso è libero.