Le arti si incontrano al Polo per le Arti Relazionali e Irregolari di Torino (PARI) grazie alla mostra “(Im)permeabili”, organizzata da Città di Torino e Opera Barolo in collaborazione con diverse organizzazioni del territorio. Fino al 28 novembre le opere di artisti irregolari e mainstream nazionali e internazionali dialogheranno tra loro influenzandosi reciprocamente, dimostrando la propria “permeabilità” tra salute e malattia, normalità e follia, multiculturalismo e diversità.
La mostra si suddividerà nelle tre location cardine del PARI: nelle cantine di Palazzo Barolo (Via Corte d'Appello 20) troveranno spazio il collettivo Anonimo Ingiurioso del Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino, Nicus Lucà, Cristian Costa, Kaoru, Salvatore Giò Gagliano, Giorgio Griffa, Francesco Rusinà, Giacomo De Vito, Ionut Bogdan Idricianu, Annalisa Maffè, Mario Panzani, Guido Nasi, Marco Tursi, Clizia (al secolo Mario Giani) e Saverio Todaro, nel giardino e nel porticato di Housing Giulia (Via Francesco Cigna 14/l) si potranno ammirare le installazioni di Jessica Carroll, Fukushi Ito, Forma e Materia e le performance a cura di Futurino, mentre alla galleria d'arte Gliacrobati (Via Luigi Ornato 4) saranno esposte le opere di Claudio Salvago e Paolo Leonardo. Ma non finisce qui, perché durante tutta la durata della manifestazione sarà possibile partecipare a incontri, visite guidate e laboratori gratuiti per vivere a 360° l'esperienza dell'arte.
Dietro le quinte di (Im)permeabili c'è, ancora una volta, l'educatrice della Città di Torino e artista Tea Taramino, pioniera nel promuovere e valorizzare le forme di espressione artistica escluse dai principali circuiti nazionali e internazionali: “Dopo più di trent'anni - afferma orgogliosamente – resistiamo, nonostante la scarsità di risorse, grazie alla fondamentale collaborazione tra istituzioni, associazioni, fondazioni e volontari. Per il futuro punteremo a trasmettere la nostra passione e la nostra esperienza a tutti i giovani interessati all'arte, con l'obiettivo di garantire ai nostri progetti una vita ancora più lunga”. A curare, con lei, la mostra è il filosofo e critico d'arte Roberto Mastroianni: “Con (im)permabili – spiega - Torino si dimostra centro di caratura internazionale per l'arte irregolare, il cui valore è stato finalmente e definitivamente sdoganato. La scelta di invitare artisti mainstream e il titolo vogliono proprio sottolineare la permeabilità delle arti, a tutti i livelli”.
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Per i laboratori:
Iscrizioni via e-mail a artenne.artenne@gmail.com