Tanta preoccupazione e contrarietà a Collegno per il raddoppio dei binari della linea storica. In attesa del voto del consiglio comunale di Torino relativo all'Alta Velocità e l'eventuale approvazione dell'ordine del giorno, che potrebbe aprire l'ipotesi di mediazione tra Lega e Cinque Stelle, la città collegnese cerca di opporsi. "Per la città sarebbe una sciagura. Le persone coinvolte sarebbero più di un migliaio, almeno la metà di Collegno - ha dichiarato il primo cittadino collegnese, Francesco Casciano -. Il numero complessivo degli sfollati sarebbe superiore a quelli del Ponte Morandi di Genova. Ad essere compromesse attività produttive e edifici residenziali".
E sono proprio le conseguenze quelle più temute da Collegno, in una zona dove presto sorgerà la fermata Certosa, interscambio modale tra il servizio ferroviario e la metropolitana. "Sarebbero devastanti le conseguenze sulle abitazioni causate dall'eventuale abbattimento del cavalcaferrovia di corso Francia e dai lavori di rifacimento completo dei due sottopassi San Massimo e Nuto Revelli - ha proseguito il sindaco Casciano -. Una progettualità complessiva di mobilità urbana integrata verrebbe demolita, una proposta economica e sociale che Collegno e tutto il quadrante nordovest dell'area metropolitana hanno costruito negli anni per un sistema di trasporti utile e efficiente. La città attende invece l'inizio dei lavori già appaltati da Rfi per la sicurezza acustica della città. Le Ferrovie dovrebbero iniziare i lavori per le barriere antirumore per oltre 10 milioni di euro".
Il sindaco conclude con un appello al Viceministro Laura Castelli, perché si opponga a questa possibilità. "Chiedo di opporsi a questa ipotesi e di impegnarsi affinché vengano rimessi a disposizione al più presto i fondi del progetto periferie tolti dal Governo gialloverde ai nostri Comuni".