Collegno-Rivoli-Grugliasco - 29 ottobre 2018, 17:37

Tav o No Tav, Collegno contraria al raddoppio dei binari della linea storica

Il sindaco Francesco Casciano: "Per la città sarebbe una sciagura: più sfollati che col ponte Morandi e aziende in ginocchio". L'appello al viceministro Castelli

Tav o No Tav, Collegno contraria al raddoppio dei binari della linea storica

Tanta preoccupazione e contrarietà  a Collegno per il raddoppio dei binari della linea storica. In attesa del voto del consiglio comunale di Torino relativo all'Alta Velocità e l'eventuale approvazione dell'ordine del giorno, che potrebbe aprire l'ipotesi di mediazione tra Lega e Cinque Stelle, la città collegnese cerca di opporsi. "Per la città sarebbe una sciagura. Le persone coinvolte sarebbero più di un migliaio, almeno la metà di Collegno - ha dichiarato il primo cittadino collegnese, Francesco Casciano -. Il numero complessivo degli sfollati sarebbe superiore a quelli del Ponte Morandi di Genova. Ad essere compromesse attività produttive e edifici residenziali".

E sono proprio le conseguenze quelle più temute da Collegno, in una zona dove presto sorgerà la fermata Certosa, interscambio modale tra il servizio ferroviario e la metropolitana. "Sarebbero devastanti le conseguenze sulle abitazioni causate dall'eventuale abbattimento del cavalcaferrovia di corso Francia e dai lavori di rifacimento completo dei due sottopassi San Massimo e Nuto Revelli - ha proseguito il sindaco Casciano -. Una progettualità complessiva di mobilità urbana integrata verrebbe demolita, una proposta economica e sociale che Collegno e tutto il quadrante nordovest dell'area metropolitana hanno costruito negli anni per un sistema di trasporti utile e efficiente. La città  attende invece l'inizio dei lavori già appaltati da Rfi per la sicurezza acustica della città. Le Ferrovie dovrebbero iniziare i lavori per le barriere antirumore per oltre 10 milioni di euro".

Il sindaco conclude con un appello al Viceministro Laura Castelli, perché si opponga a questa possibilità. "Chiedo di opporsi a questa ipotesi e di impegnarsi affinché vengano rimessi a disposizione al più presto i fondi del progetto periferie tolti dal Governo gialloverde ai nostri Comuni".

Diana Tassone

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