Il 5 novembre 2018 avrà inizio il primo anno di corso del nuovo triennio (2018 – 2021) della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
La  scuola di alta formazione professionale - gestita dall’Agenzia  Formativa del Teatro Stabile di Torino, accreditata da Regione Piemonte e  Città Metropolitana di Torino e finanziata dal Fondo Sociale Europeo - è  stata fondata nel 1991 da Luca Ronconi ed è diretta dal 2018 da  Gabriele Vacis. 
Dopo la pubblicazione del bando nel maggio 2018 sono state 543 le domande pervenute da 13 Regioni italiane (165 in più rispetto al triennio precedente con un aumento percentuale del 43% dal 2015 al 2018).
La prima parte delle selezioni si è svolta dal 10 al 25 settembre 2018  e ha visto coinvolti candidati con un’età compresa tra i 18 e i 25  anni; alla seconda selezione, che si è tenuta dal 2 al 9 ottobre, sono  stati ammessi 56 aspiranti attori (29 donne e 27 uomini).
Dopo questa seconda sessione di audizioni sono stati selezionati per il nuovo triennio 22 allievi, di cui 11 uomini e 11 donne.
Il  corso dura due anni, per la formazione di base, più un terzo anno di  specializzazione. Gli insegnanti sono attori, registi, drammaturghi, ma  anche studiosi e storici, professionisti della comunicazione e del mondo  dei media. 
Nella conduzione  della scuola Gabriele Vacis sarà affiancato da Alessio Maria Romano, ma  importantissima sarà anche la partecipazione organica all’insegnamento  di Valerio Binasco e Fausto Paravidino, che garantiranno il legame della  scuola alla produzione del Teatro Stabile di Torino, così da poter  contare su una vera e propria “bottega” capace di offrire, oltre alla  formazione, anche sbocchi di lavoro concreto.
Rossana Casale, Filippo  Dini, Eugenio Allegri, Fausto Russo Alesi, Michele Di Stefano, Serena  Sinigaglia, Francesca Porrini e Domenico Castaldo sono alcuni dei  docenti che collaboreranno con la scuola dello Stabile nel primo anno e  ad essi se ne aggiungeranno altri in via di definizione.
Da  sempre la scuola per attori è un luogo in cui, mentre si studiano le  tecniche tradizionali di recitazione, se ne opera il rinnovamento. Oggi è  fondamentale considerare la complessità di una figura in mutamento come  quella dell’attore, sia dal punto di vista artistico che professionale.  Non si tratta più tanto di insegnare a “recitare”, si tratta piuttosto  di guidare i ragazzi verso modi diversi di stare in scena, che  comprendano il palcoscenico tradizionale, naturalmente, ma anche un set  cinematografico, una sala di doppiaggio, uno studio televisivo, così  come nelle più contemporanee applicazioni del teatro al sociale e alle  comunità. 
Partecipare a quella che ormai è una trasformazione permanente della comunicazione e dei suoi mezzi, essere agenti attivi di questa trasformazione sono le straordinarie opportunità di crescita che offre la scuola.





