"Il Tav sono i nuovi cancelli della Fiat? E i NoTav? E noi? Noi che, semplicemente, tentiamo dove possiamo di tener fede a un programma politico votato dalla maggioranza dei torinesi". A sollevare questi interrogativi in un post su Facebook è la capogruppo del M5S di Torino Valentina Sganga, a seguito dell'annuncio di una nuova "marcia dei quarantamila" a sostegno della Torino-Lione.
Un'iniziativa, annunciata dai rappresentanti del mondo industriale ed economico torinese, dopo l'approvazione in consiglio comunale dell'ordine del giorno della maggioranza che chiede la sospensione dell'opera in attesa di dati certi.
"A Torino - si domanda Sganga - vogliamo aprire uno squarcio su un prospettiva che ci riporta negli anni ottanta. Gli industriali, parte del sindacato – non la Cgil – le forze politiche comprendono cosa significa l'apertura di quella porta sul passato?".
"A Torino. - aggiunge - Non a Milano, Roma, Venezia. Chi procede in questa direzione era presente in quegli anni: questo mi sconvolge e turba".Secondo Sganga:"Tirare una linea che collega quel tempo e il nostro è irresponsabile." L'invito della capogruppo dunque è fermarsi e di non "fare un passo così".
"Il treno, la Torino – Lione, si disperde nello sfondo se si evoca un passo così. Viva ogni manifestazione di dissenso, ma riflettiamo insieme sul pericolo intrinseco nell'evocare tempi che consideravamo chiusi", conclude la capogruppo.
Sui social network è intanto stata lanciata la campagna di mobilitazione "Torinodicebasta", che invita i cittadini a ritrovarsi sabato alle 10 in piazza Castello in segno di protesta verso l'amministrazione Appendino.





