Centro - 09 novembre 2018, 07:27

Heysel e Superga. Rispetto per sconfiggere un certo faziosismo giornalistico

Da entrambe le parti. Senza retorica, senza buonismo. Con la rispettiva presunzione e consapevolezza di essere Unici. Di essere Altro.

Heysel e Superga. Rispetto per sconfiggere un certo faziosismo giornalistico

Il Derby è ormai prossimo.
Sarebbe cosa nobile, da parte delle rispettive tifoserie, schiaffeggiare moralmente un certo faziosismo giornalistico, dando prova di grande Civiltà.
Quella che latita dovunque, elusa non solo dal lessico imperante, ma dall’agire quotidiano.
Negli ultimi anni, pur rivendicando la propria identità e fierezza, sbandierando la differenza dall’avversario, le due Curve cittadine si sono prodigate in manifestazioni di rispetto dinanzi all’altrui dolore.
In Curva Sud, lo striscione ‘Onore ai caduti di Superga’ e il mazzo di fiori sotto il Settore Ospiti allo Stadium in ricordo di Fabio il Nero, sono stati contraccambiati con uno striscione della Maratona a incitamento della mia persona, in lotta per riprendermi da un grave incidente stradale. Era il 2015.
Il Derby ‘inquisito’ da certi pennivendoli era già alle spalle e tutt’altra aria aleggiava sugli spalti. Che non era, ribadisco, quella del ‘vogliamoci bene’ a tutti i costi, perché la stracittadina è quella di sempre, con ‘Granata bastardi’ da un lato e ‘Gobbi di merda’ dall’altro.
Come sempre, più di sempre. Derby dopo Derby. Perché, calcisticamente parlando, e giusto così.
Ma l’ERA DEL RISPETTO è un percorso obbligato. Almeno per chi ha Dignità e Onore.
Nonostante tutto (e tutti), sono in molti coloro che posseggono tali doti, al di là della sciarpa che indossano.
Scanniamoci tra vivi, se reputiamo di volerlo fare, ma diamo Dignità e Rispetto ai morti. Lasciamo perdere i cattivi maestri, superiamo la meschinità, perché se percorriamo quella strada, non daremo mai una svolta, ma torneremo sempre e comunque al ‘dente per dente’.
Così facendo, si dovrebbero sprecare le scuse, oltre che per Superga, anche per l’Heysel, per Fortunato, per Scirea, per il redivivo Pessotto, per Ale e Ricky.
Non vogliamo dare o ricevere scuse. Non ci interessa, non fanno parte del nostro modo d’essere.
Siamo avvezzi a un certo mondo e siamo consapevoli che il passato si supererà solo con i gesti concreti del prossimo futuro.
Prodighiamoci, la sera del 15 dicembre, a non insultare reciprocamente i rispettivi Morti.
Aerei e bandiere inglesi seppelliamole per sempre.
RISPETTO.
Da entrambe le parti. Senza retorica, senza buonismo.
Con la rispettiva presunzione e consapevolezza di essere Unici. Di essere Altro.

Beppe Franzo

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