"Non facciamo a gara con la manifestazione di sabato a sostegno della Tav, perché saremo perdenti sin dall'inizio. Quello che ci qualifica è il contenuto che andremo a raccontare nella piazza davanti al Comune, che costituisce un simbolo perché è qui che è stata presa una decisione contraria alla nostra sulla Torino-Lione." Con queste parole il coordinatore del Piemonte e Valle d'Aosta di Forza Italia Paolo Zangrillo ha annunciato la protesta - prevista per il 17 novembre alle 11 in piazza Palazzo di Città - dagli azzurri per accendere un faro sulle infrastrutture "che rappresentano per il Piemonte un motore di sviluppo irrinunciabile".
Oltre alla Tav, i forzisti ribadiranno l'importanza del Terzo Valico, della Pedemontana e di completare i cantieri avviati sul territorio. "È ora di dare un segnale forte - ha proseguito Zangrillo - di passare della fase di protesta a quella della proposta. Torniamo in piazza per offrire una posizione costruttiva".
Secondo Forza Italia il quadro economico attuale del Piemonte è grave. "Noi - ha continuato Zangrillo - siamo passati dall'essere la locomotiva d'Italia, alla regione con il più alto tasso di disoccupazione giovanile: tacere è grave." Sabato in piazza accanto agli azzurri - che si aspettano circa tremila persone - ci sarà probabilmente anche Fratelli d'Italia, mentre la Lega non ha ancora espresso una posizione ufficiale.
Ma, come evidenziato da Zangrillo nel momento della nomina a coordinatore, il giudizio degli azzurri nei confronti del Carroccio cambia se si considera il livello nazionale o il locale. "A Roma - spiega - noi pungoliamo la Lega sui temi che abbiamo condiviso campagna elettorale", mentre a qui ci "confermano la loro posizione a favore delle infrastrutture". Per i forzisti il partito di Salvini resta l'alleato più convincente per le prossime elezioni regionali.
Negativo - ovviamente - in toto il giudizio sull'altra metà del governo giallo-verde. "Il tema delle infrastrutture - aggiunge Zangrillo - viene trattato con superficialità dalla parte grillina. Certe affermazioni del ministro Toninelli fanno paura: per questo motivo ci fa preoccupare che abbia potere decisionale sulle grandi opere".





