Il motto è sempre lo stesso, “come in principio e come sempre sarà”: far ballare, sudare, commuovere e gioire il proprio pubblico. Questo l’intento che da ormai venticinque anni si prefigge il gruppo emiliano dei Modena City Ramblers, questa sera – venerdì 16 – in concerto all’Hiroshima Mon Amour – data che, inoltre, ha già registrato il sold out.
E in tale occasione, il nuovo Punk’n’folk Acoustic Club Tour ripercorrerà i grandi successi di questi primi decenni di proficua carriera – da “Bella ciao” a “In un giorno di pioggia”, fino a “I cento passi” e “Oltre il ponte” –, sempre sfumati da un sound caratteristico dal quale traspare un amore incondizionato nei confronti del folk irlandese.
La band – costituita da Davide “Dudu” Morandi, Massimo “Ice” Ghiacci, Franco d’Aniello, Francesco “Fry” Moneti, Roberto “Robby” Zero, Leonardo “Leo” Sgavetti e Gianluca Spirito –, infatti, definisce il proprio genere – fin dagli esordi, nel 1991 – “combat folk”: un coacervo di influenze differenti nel quale brani strumentali della tradizione popolare – irlandese, celtica, scozzese, klezmer, balcanica e italiana – fungono da base per le proprie canzoni, in qualità di riff o assolo.
Una serata, dunque, che, dopo numerose piazze, arene e feste all’aperto, godrà della dimensione intima e accogliente dei club, dove non saranno presenti chitarre elettriche e amplificatori, bensì solo l’essenzialità del suono primigenio da cui tutto ha avuto inizio: il folk irlandese, appunto.